“All In – per il diritto allo studio universitario” è il nome della nuova proposta di legge sul diritto allo studio universitario di iniziativa popolare approdata in Parlamento nei primi giorni del nuovo anno.
La proposta di legge proviene dall’associazione “Link Coordinamento Universitario” che se ne è fatta promotrice, insieme a tante altre organizzazioni e associazioni studentesche, raccogliendo più di 60mila firme. La proposta ha come obiettivo quello di garantire il diritto allo studio universitario e migliorare i servizi offerti dall’Università italiana.
Negli ultimi dieci anni si è registrato un calo di iscritti nelle università italiane, pari a circa 463mila studenti in meno, e questi dati non accennano affatto a migliorare. Ciò è dovuto agli elevati costi da sostenere in gran parte legati alle tasse universitarie e all’insufficienza nell’erogazione di borse di studio.
Pertanto, la proposta di legge prevede un intervento mirato ad un rifinanziamento complessivo del diritto allo studio universitario, per garantire la copertura delle borse di studio per i redditi più bassi ed il miglioramento per gli studenti dei servizi di ristorazione, alloggio, accesso alle cure mediche. Inoltre è auspicabile l’esistenza di una No tax area, secondo la quale sotto i 28.000 euro di Isee l’accesso all’Università dovrebbe essere libero e gratuito.
Nell’evidente panorama italiano di progressivo impoverimento culturale e di disagio sociale, dove le disuguaglianze economiche e sociali si aggravano, la richiesta che la società fa allo Stato è quella di investire nel sistema scolastico ed universitario, in quanto unica vera risorsa per la crescita economica e l’inclusione sociale del nostro Paese.