Una lunga giornata, quella di ieri, per il Presidente del Consiglio Matteo Renzi che, dopo aver incontrato i genitori degli studenti erasmus vittime lo scorso marzo in Spagna, ha presieduto all’inaugurazione della nuova Torre Biologica dell’Università degli Studi di Catania.
Un invito, effettuato qualche mese fa dal magnifico rettore dell’Ateneo catanese, accolto positivamente dal premier che, per l’occasione, ha tenuto un discorso dal titolo “Che ruolo può giocare Catania nella sfida per il cambiamento”.
“Noi crediamo in Catania e crediamo nello sviluppo che può portare nella ripartenza del Sud e del Mezzogiorno“, ha commentato Matteo Renzi. “Tornare a mettere soldi all’università – ha continuato-, non è saldare un debito con i tagli sconsiderati effettuati negli anni precedenti. Siamo bravi a dare la colpa ai politici, e spesso ce l’hanno, ma c’è una colpa e responsabilità che è diffusa nel sistema dirigente del paese, ed investire sull’università crediamo sia un punto cruciale“.
“Il primo modo per affrontare la fuga dei cervelli è l’attrazione dei cervelli, ovvero evitare in ogni modo di farli fuggire. Mi ha detto il vescovo che Sant’Agata fa il tifo per noi, ma il punto centrale è che anche noi, piuttosto che giocare nell’ottica della rassegnazione, proviamo a far vedere che cambiando le cose l’Italia e la Sicilia cambiano, remando nella stessa direzione questo Paese è la volta buona che riparte. Viva Catania e viva l’Italia”, ha concluso il premier.
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