“Chiediamo scusa a Sant’Agata“, si racchiude in queste poche parole il pensiero di una moltitudine di devoti e cittadini che ieri hanno visto deturpato uno degli altarini più affollati della città di Catania.
La notizia di ieri, rimbalzata velocemente attraverso i social network ed il web, raccontava dell’atto vandalico sull’antichissima Fonte Lanaria, imbrattata e ricoperta totalmente di feci. La fontana, dedicata a Sant’Agata, ricorda il punto in cui, secondo l‘antica tradizione, i devoti nel 1040 salutarono in lacrime le reliquie della Martire, portate via a Costantinopoli. Ed è nello stesso punto dove, 86 anni dopo, gli eroici cavalieri bizantini Goselmo e Gisliberto, i quali trafugarono e recuperarono da Costantinopoli le spoglie della Patrona di Catania in agosto, proprio nella data dei festeggiamenti Agatini estivi, riconsegnarono le spoglie di Sant’Agata alla festante città, dopo esser sbarcati nei pressi di Acicastello. I catanesi, profondamente grati a Gisliberto e Goselmo per l’eroico gesto, li elessero a concittadini e li vollero per sempre custodi delle sacre reliquie di Agata in Cattedrale, dove anch’essi tutt’oggi riposano.
La Fonte Lanaria è ciò che rimane delle diverse opere di abbellimento della cosiddetta “passeggiata alla Marina”, fortemente voluta dal Vicerè Lanario, militare e umanista italiano, giunto a Catania per accelerare i tempi per la lavorazione delle mura di Catania, tra la fine del 1500 ed il 1600.
“La nostra intenzione è quella di chiedere scusa alla Santuzza come uomini, come cittadini e come devoti; chiunque sia stato, chiunque abbia commesso un atto così crudo e poco rispettoso, non saremo noi a giudicarlo, noi andiamo in pace e preghiera per Sant’Agata, senza insulti e con la sola devozione che ci contraddistingue”, ci dice un fedele devoto.
Intanto il Comune di Catania, attraverso il suo sindaco Enzo Bianco o un portavoce, non ha ancora preso parola in merito, generando la rabbia tra i cittadini: “Tralasciando il credo politico o la simpatia verso questa o l’altra persona, è incredibile come ancora oggi il Comune non si sia espresso a riguardo – racconta un cittadino -. Quello che è successo ieri potrebbe benissimo accadere di nuovo, la città è grande e quasi incontrollabile, ma sicuramente una maggiore attenzione porterebbe dei benefici a tutta la cittadinanza, anche verso i turisti che ospitiamo annualmente“.
I devoti si sono dati appuntamento questa sera alle ore 21.30 nei pressi dell’altarino sfregiato di via Dusmet.