Nemmeno sotto le festività natalizie si ferma il ciclone del caso Medicina a Enna. Dopo la sequestra dei locali, la lettera di diffida del Miur, la presa di posizione de tre rettori siciliani, tutti contrari all’apertura della sede di Medicina di Enna, ecco che spunta un altro brutto colpo.
Infatti, è di stamattina la notizia secondo la quale ci sarebbe stato un altro avviso di garanzia per Mirello Crisafulli nell’inchiesta sull’istituzione dei corsi di laurea in Medicina e Professioni sanitarie dell’ Università Dunarea de Jos di Galatj, in Romania, e all’ ex sindaco di Centuripe, Giuseppe Arena. La Procura adesso gli contesta la truffa ai danni degli studenti.
L’ex sindaco fa anche parte del collegio di difesa della Proserpina nella causa civile che vede la Srl contrapposta al Ministero dell’Istruzione, il quale, tramite l’avvocatura dello Stato distrettuale, chiede al Tribunale di Caltanissetta di bloccare i corsi (causa che si discuterà a gennaio). Secondo la Procura, la presunta truffa agli studenti, che si sono iscritti all’estensione didattica “in aula remota” dell’Università romena, si configurerebbe per via del fatto che il titolo di studio non sarebbe riconosciuto in Italia.
La questione è abbastanza controversa, perché hanno sempre sostenuto che è tutto in regola, considerato che la Romania fa parte dell’ Unione Europea e che dunque, in base ai trattati, non vi è alcun divieto alla creazione di un’estensione dei loro corsi in Italia. Di tutt’ altro avviso è invece la Procura, secondo cui sarebbe stato commesso un raggiro, per cui i ragazzi vengono individuati come “persona offesa”, al pari di altri enti.