Franco Politano, esperto speleologo urbano del sottosuolo catanese, ha recentemente condiviso le sue osservazioni con il sindaco Enrico Trantino riguardo ai ricorrenti problemi di allagamento che affliggono la cittร . Le sue dichiarazioni pongono l’accento su un aspetto spesso trascurato nella discussione sulle cause di tali eventi: lโinadeguatezza e lโostruzione delle infrastrutture idrauliche esistenti.
Il canale di cintura completamente trascurato
Politano sottolinea che il canale di cintura, realizzato negli anni ’50 per proteggere Catania dalle acque provenienti dal territorio montano, รจ oggi completamente ostruito. โSignor Sindaco, mi dispiace, ma lei dice una cosa inesatta quando afferma che โabbiamo costruito senza pensare a quello che sarebbe successo. Gli ho sempre detto che questo canale esiste ed รจ fondamentaleโ, afferma Politano. Secondo lui, il canale, che sfocia in via Villini a mare, sarebbe una soluzione efficace se mantenuto e pulito, ma รจ attualmente inaccessibile a causa della vegetazione infestante che impedisce il deflusso delle acque.
I problemi legati al Tondo Gioeni
Un altro punto sollevato da Politano riguarda il recente intervento al Tondo Gioeni. Durante i lavori, le caditoie esistenti, che facevano parte della rete di drenaggio del canale di cintura, sono state sepolte dai detriti e asfaltate. โIn fretta e furia, il tappeto di caditoie รจ stato asfaltato, perdendo cosรฌ la funzione vitale di drenaggio che avevanoโ, afferma Politano. Questo ha compromesso ulteriormente la capacitร della cittร di gestire le acque piovane, causando allagamenti nei momenti di pioggia intensa.
Politano non si ferma qui e menziona anche i condotti che ricevono le acque da piazza Duomo, i quali sono ostruiti da spazzatura e cenere vulcanica. โLa pulizia delle caditoie non basta piรน. I condotti sono tappati e non funzionano. ร tempo di โsturareโ i canali di deflusso e riportare alla luce lโimportanza di queste infrastrutture vitaliโ, avverte. Questo approccio, secondo lui, รจ essenziale per affrontare la questione in modo efficace.
Le radici degli alberi formano una barriera
Politano sottolinea come una radice di grandi dimensioni all’interno del canale di cintura, ostacola notevolmente il deflusso delle acque. โQuesta radice rappresenta un ostacolo insormontabile e ha creato un notevole accumulo di detriti e sabbia vulcanica. Di queste radici, ne abbiamo incontrate una decina lungo il tratto che va dal Tondo Gioeni fino al suo sboccoโ, spiega. Politano fa notare che un simile groviglio di radici, nonostante sia potenzialmente problematico, non deve essere rimosso in quanto le radici degli alberi svolgono un ruolo fondamentale nellโassorbire le acque piovane, contribuendo a mitigare gli allagamenti attraverso l’effetto โspugnaโ.
Politano conclude le sue osservazioni invitando le autoritร locali a rivedere il loro approccio alla gestione delle acque piovane. โร finito il tempo delle scuse legate al cambiamento climatico. Dobbiamo affrontare le problematiche strutturali alla radice. Non possiamo piรน limitarci a pulire le caditoie e sperare che tutto si risolvaโ, afferma con fermezza. La gestione del sottosuolo e delle infrastrutture idrauliche deve diventare una prioritร per garantire la sicurezza e la sostenibilitร della cittร .
Le soluzioni secondo Politano
Franco Politano non si limita a criticare, ma propone anche soluzioni concrete. โBisogna investire in una manutenzione costante e programmata delle infrastrutture esistenti. Creare un piano dโazione che preveda ispezioni regolari e interventi mirati per ripulire i canali e i condotti. Solo cosรฌ potremo evitare il ripetersi di situazioni drammatiche come quelle vissute negli ultimi anniโ, afferma. Inoltre, Politano suggerisce quindi di ripulire e allargare questi canali nei punti in cui risultano troppo ristretti