Attualmente, le acque reflue scaricate in mare e trattate presso l’impianto di depurazione di Pantano d’Arci non sono adatte al riutilizzo in agricoltura. L’impianto, infatti, è privo della fase di affinamento delle acque e, secondo la normativa vigente e l’ultimo decreto emesso dal Dipartimento Acqua e Rifiuti regionale in conformità a una direttiva europea, queste acque non possono essere utilizzate per scopi agricoli. Ad affermarlo l’assessore regionale all’Agricoltura Salvatore Barbagallo.
I progetti a Catania
Barbagallo ha spiegato di aver condotto, qualche anno fa, uno studio che prevedeva il riutilizzo delle acque reflue trattate nell’impianto di depurazione di Pantano d’Arci. Ha inoltre sottolineato che esiste un progetto per il completamento di una condotta realizzata dal Comune di Catania alcuni anni fa, che attualmente risulta incompleta. Con un investimento di circa due milioni di euro, che l’assessorato all’Agricoltura è disposto a finanziare, la condotta potrebbe essere completata, includendo anche la costruzione di un impianto di sollevamento per trasportare l’acqua a una vasca esistente presso il consorzio di bonifica, collegata a una rete irrigua in grado di servire circa 1.500 ettari di terreni agricoli. La questione chiave è quindi il completamento dell’impianto di Pantano d’Arci con l’integrazione di una fase di affinamento delle acque, necessaria per garantire il rispetto della normativa vigente.
Le parole di Barbagallo
L’assessore Salvatore Barbagallo in una nota dichiara: “ ho già incontrato e sollecitato il nuovo commissario per la depurazione Fatuzzo nei mesi scorsi, e lo rivedrò a breve per il completamento dell’impianto di depurazione Catania. Senza questo intervento, le acque reflue non possono essere utilizzate. Allo stato attuale nell’impianto di depurazione di Catania vengono trattati circa 300-400 litri al secondo, che risulterebbero molto utili per soddisfare le necessità irrigue della Piana di Catania. Lo stesso vale per l’impianto di Caltagirone, di cui ho sollecitato il completamento, che potrebbe contribuire a soddisfare i fabbisogni irrigui di una vasta zona della Piana di Catania. È auspicabile che tutto ciò si realizzi in tempi brevi”.