“È violenza sessuale anche se la donna non fugge ed è remissiva” nei confronti del suo aggressore. La Cassazione, in una pronuncia del 2 aprile, ha annullato la sentenza della Corte di Appello di Palermo, la quale aveva assolto un uomo accusato di stupro mentre rientrava da una serata in discoteca.
I giudici siciliani non avevano, infatti, ritenuto il rifiuto verbale della vittima, invece per la Cassazione “Corte d’Appello ha più volte evidenziato l’assenza di una reazione fisica della persona offesa, nonché l’assenza di segni esteriori indicativi di una violenza, facendo richiamo alla anacronistica massima della vis grata puellae, assunto in base al quale la donna ha un onere di resistenza, forte e costante, agli approcci sessuali dell’uomo, non essendo sufficiente manifestare un mero dissenso“.
Il caso risale all’agosto del 2016. La ragazza dopo una furente lite con il fidanzato, avrebbe cercato un passaggio per ritornare a casa, l’imputato l’ha aggredita nel suo furgone e poi nella sua abitazione. La mancata fuga della ragazza sarebbe da attribuire a uno stato avanzato di alterazione psichica, da impedirle anche solo di reagire.