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Un ulteriore passo verso gli standard delle grandi città europee, a cui ne seguiranno degli altri per migliorare ancora. È questo l’auspicio dopo la pedonalizzazione di Piazza Mazzini, a Catania, in occasione della 22ª “Settimana Europea della Mobilità Sostenibile”, promossa dalla Commissione Europea e dal Ministero dell’Ambiente.
Alle 10:30 di stamattina, infatti, è stata ufficialmente inaugurata la nuova area pedonale, alla presenza del sindaco Enrico Trantino, insieme con il vicesindaco e assessore alla Mobilità Paolo La Greca, tutta la giunta, il presidente del Consiglio comunale, Sebastiano Anastasi, e i rappresentanti del I Municipio. Ma anche, come ha voluto sottolineare il sindaco Trantino, la presenza degli esponenti delle altre forze politiche, emblema di una scelta condivisibile e nel totale interesse della città.
Pedonalizzazione che regalerà un diverso impatto visivo, senza le auto ad ostacolare la vista della Basilica Cattedrale dalla Via Garibaldi, un colpo d’occhio che affascinerà sicuramente i catanesi e i turisti, ancora assoluti protagonisti in questo mese di settembre dove, nel capoluogo etneo la stagione estiva sembra essere ancora viva.
Ai microfoni di LiveUnict, è intervenuto direttamente il primo cittadino di Catania. Diversi i punti toccati nel corso di questa intervista, dall’obiettivo di rendere più vivibile il centro storico, privandolo il più possibile dalle auto, all’impatto che questa pedonalizzazione potrà avere nei confronti delle attività commerciali, fino ad arrivare alla questione del Lungomare liberato.
Una scelta per il benessere comunitario
“Io sto respirando tanta emozione nel vedere la gente che oggi si è radunata qui per vedere piazza Mazzini e via Garibaldi chiuse finalmente al traffico e quest’immagine della casa di Sant’Agata, la nostra Cattedrale, interamente liberata, alla vista dei cittadini”. Sono state queste le prime parole del primo cittadino del capoluogo etneo che hanno, di fatto, inaugurato ufficialmente la nuova zona pedonale. Il sindaco ha, poi, aggiunto: “Mi rendo che ci possono essere, per alcuni, dei momenti di difficoltà nella fase di adattamento, ma certamente l’entusiasmo dei più ci fa comprendere che è stata una scelta assolutamente comprensibile. Dobbiamo lavorare nell’interesse di Catania tutti insieme, non esiste la politica ma il benessere comunitario. Non è un caso che oggi qui si siano riunite tante associazioni ed esponenti di tutti i partiti politici”.
E non è finita qui. La pedonalizzazione del centro storico continuerà e l’attenzione è, ora, rivolta, ad un altro punto nevralgico del patrimonio culturale della città di Catania: “Chiaramente progrediremo — ha proseguito Trantino — e appena arriveranno i varchi chiuderemo piazza Federico di Svevia, per un percorso che vuole, per quanto possibile, che il centro storico sia libero dalle auto. Un’ operazione — ha concluso – in cui vince la città”.
Non resta, dunque, che attendere successive novità, per poter ammirare, allo stesso modo della Cattedrale, anche il Castello Ursino nella sua totale imponenza, senza l’ostacolo visivo dei mezzi.
Un beneficio per le attività produttive
Indubbiamente, bisognerà affrontare una prima fase di assestamento che probabilmente procurerà delle difficoltà a qualcuno. Ma Enrico Trantino non ha dubbi e, passato questo periodo iniziale, le attività produttive potranno, senz’altro, trarne dei benefici. Lo dimostra il suo ottimismo alla domanda che gli è stata posta su eventuali lamentele da parte dei commercianti: “Lo capisco perfettamente, ogni novità comporta una fase di adattamento. Io, però, ricordo Palermo e Napoli. All’inizio ci fu la rivolta dei commercianti e dopo il periodo di assestamento andavano a supplicare i sindaci per estendere l’area pedonale. Si tratta di un valore aggiunto ed è chiaro che la gente deve prendere le misure su come organizzarsi”.
Ed è un discorso che riguarda già in prima persona la città. A tal proposito, il sindaco cita il precedente della via Etnea. “Quando, nel 1989, fu chiusa via Etnea ci fu la rivoluzione della città. Ora non riusciremmo mai ad immaginarla di nuovo aperta al traffico automobilistico. Le città vanno nella direzione della consegna ai pedoni e alla mobilità sostenibile. Dobbiamo proseguire su questa direzione”.
Una città più “europea”
Un altro step è stato, quindi, effettuato. E l’obiettivo è quello di raggiungere i livelli delle maggiori città europee. “Mi piace che Catania venga pensata come città protagonista“, ha detto Trantino. E i dati sulle richieste dei turisti stranieri sembrano, in parte, concordare con questo protagonismo. “È una delle città più gettonate nelle richieste dei turisti. Il 17% cerca Catania, è la quinta città d’Italia più ricercata per pernottamenti. Questo non deve fare altro che incoraggiare una narrazione positiva. Dobbiamo smetterla, e mi rivolgo soprattutto alle giovani generazioni, di prefigurare scenari apocalittici e mettere in risalto tutto quel che non va. Molte molte, diventa un pretesto per autoassolversi. Bisogna segnalare ed essere, sicuramente, più attivi. Non ci facciamo demoralizzare da chi dipinge Catania come ‘Satania’ e non come la città che ci dia prospettive per un miglior futuro per tutti quanti”.
Lungomare liberato: il punto della situazione
Spostandosi dal centro storico, uno degli obiettivi sul tema della pedonalizzazione è rappresentato dal Lungomare, con la speranza di vederlo privato dalle auto il più presto possibile, come già accade per l’iniziativa Lungomare Fest.
La domanda posta al sindaco Trantino ha permesso di fare il punto della situazione sullo stato dei lavori che stanno interessando via Barraco, provvidenziali al fine di spostare la circolazione in questa arteria e poter, così, rendere possibile la liberazione del Lungomare. “La situazione del Lungomare è molto più articolata. Entro metà ottobre sarà completata Via Barraco che permetterà, per chi viene dalla circonvallazione, di giungere a via del Rotolo senza più passare da piazza Mancini Battaglia. Stiamo decidendo se chiudere subito Piazza Mancini Battaglia nella carreggiata verso piazza Europa o temporeggiare un attimo per capire come realizzare meglio il percorso viario che abbiamo studiato. Stiamo progettando la realizzazione dell’altra carreggiata sempre su via Barraco e a quel punto potremo chiudere interamente piazza Mancini Battaglia e il Lungomare fino a piazza Nettuno”.
Passi in avanti in vista, dunque, ma i catanesi dovranno avere ancora un po’ di pazienza per poter usufruire del Lungomare solo in modalità pedonale. “Secondo le nostre intenzioni, io mi auguro di chiudere interamente il Lungomare nell’arco di 2 anni e mezzo“.
Lungomare liberato e non solo. All’attenzione del sindaco, il deposito locomotive di piazza Europa. “Non finiamo certamente qui. Stiamo lavorando con Sistemi Urbani, proprietaria di tutto il deposito locomotive che c’è in piazza Europa. Loro hanno bisogno di capitalizzare, noi di funzionalizzare. Nel momento in cui riusciamo a farci realizzare a spese loro un parco urbano, consentendo quegli immobili di diventare anche delle attività, come ad esempio degli alberghi, senza realizzare un metro cubo in più, si creano ancora di più le premesse per restituire il mare alla città“.
Ancora tanto da lavorare. E il buon auspicio di Catania e dei catanesi è quello di andare avanti e continuare a percorrere questa via, altri passi in più per essere ancor più “europei”.
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