Il Comando Provinciale dei Carabinieri di Catania, in queste ore, ha portato a termine un maxi blitz che è risultato nell’arresto di due pericolosi fratelli criminali: Marchitto Giuseppe del Popolo, nato nel 1974, e Marchitto Daniele del Popolo, nato nel 1982.
I due fratelli erano già noti alle forze dell’ordine per la lunga lista di crimini compiuti, a partire dallo spaccio di stupefacenti fino ai delitti contro la persona e il patrimonio. Daniele del Popolo, inoltre, era attivamente cercato dalle forze dell’ordine quale evaso: approfittando di un “permesso premio”, non aveva più fatto rientro presso il carcere di Favignana, dove era detenuto e dove doveva ancora scontare circa 6 anni di reclusione.
I due fratelli, considerati “armati e pericolosi”, sono stati rintracciati in un appartamento del Catanese, più nello specifico, a Mascali. Data la pericolosità dell’azione, il Comando Provinciale dei Carabinieri ha coinvolto i militari delle Compagnie di Giarre e Randazzo, dell’Aliquota di Primo Intervento, del Nucleo Investigativo, del Nucleo Cinofili e, infine, dello Squadrone Eliportato “Cacciatori Sicilia”, per un totale di più di 60 militari coinvolti.
Il maxi blitz si è aperto con l’irruzione nell’appartamento: grazie alla rapidità dell’azione, i Carabinieri hanno tempestivamente fermato i due fratelli, i quali, come si sarebbe appurato in seguito, possedevano due pistole 9×21 con “colpo in canna”; pronte, dunque, a fare fuoco sui militari. Non solo: le indagini hanno permesso di scoprire come i Del Popolo si fossero recati in luoghi pubblici con delle armi da fuoco perfettamente funzionanti.
Una volta portati via i due criminali, si è proceduto alla perquisizione dei locali e dei mezzi posseduti dai fratelli Del Popolo: sono stati trovati ben 2.000 euro in contanti, strumenti per taglio, confezionamento e vendita di sostanze stupefacenti, infine droghe quali marijuana, cocaina, hashish.
Per i due fratelli il GIP del Tribunale di Catania ha disposto l’applicazione delle misure più restrittive: ecco perché sono stati portati presso il carcere di Piazza Lanza, dove dovranno rispondere di numerosi crimini, a partire dalla detenzione e porto in luogo pubblico di armi comuni da sparo fino alla violenza privata.