L’università degli studi di Catania ha reso noto tramite un comunicato che parteciperà come socio fondatore alla Fondazione Agritech – che mette insieme 28 atenei, 5 centri di ricerca e 18 imprese – e avrà come compito quello di svolgere attività di ricerca nelle tematiche connesse alla sostenibilità e all’agricoltura di precisione con il solo obiettivo di ridurre l’utilizzo dei prodotti chimici e di utilizzare in maniera migliore le risorse naturali, ma anche perfezionare la produttività dei sistemi agricoli e zootecnici, con un occhio in particolare a quelli dell’ambiente mediterraneo.
Hanno preso ufficialmente il via nei giorni scorsi le attività di ‘Agritech’, il Centro Nazionale per lo sviluppo delle Nuove Tecnologie in Agricoltura, un progetto – di cui è capofila l’Università Federico II di Napoli – basato sull’utilizzo delle tecnologie abilitanti per lo sviluppo sostenibile delle produzioni agroalimentari, con l’obiettivo di favorire l’adattamento ai cambiamenti climatici, la riduzione dell’impatto ambientale nell’agrifood, lo sviluppo delle aree marginali, la sicurezza, la tracciabilità e la tipicità delle filiere. Un progetto che vale circa 350 milioni di euro di cui 320 milioni a carico del Pnrr: un finanziamento senza precedenti per la ricerca in agrifood.
Lunedì 23 gennaio, a partire dalle 9,30, nell’aula magna del dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente (via Santa Sofia 100), si terrà il workshop di presentazione delle attività che saranno condotte dall’Ateneo catanese nell’ambito di questo progetto Pnrr, dal titolo “Il contributo dell’Università di Catania per il Centro Nazionale per lo sviluppo delle nuove tecnologie in agricoltura (AGRITECH)”.
L’incontro sarà aperto dai saluti istituzionali del rettore Francesco Priolo e del direttore del Di3A Mario D’Amico e introdotto dal coordinatore nazionale di Agritech Danilo Ercolini. Seguiranno le relazioni dei professori Alessandra Gentile e Giancarlo Polizzi (“La salute delle colture: un approccio multidisciplinare per ridurre l’uso di prodotti fitosanitari in agricoltura”), Simona Consoli e Stefano La Malfa (“Tecnologie abilitanti e strategie sostenibili per la gestione intelligente del sistema agricolo e del suo impatto ambientale”), Luisa Biondi (“Strategie e tecnologie aziendali per migliorare la sostenibilità dei sistemi zootecnici”). Concluderà i lavori l’intervento dell’assessore regionale all’Agricoltura, allo Sviluppo rurale e alla Pesca mediterranea Luca Sammartino.
Il Centro ‘Agritech’ nasce con l’ambizione di combinare le migliori competenze scientifiche per rendere l’agricoltura italiana e in particolare quella siciliana più competitiva, resiliente e sostenibile. Vuole collegare infrastrutture di ricerca in agricoltura disponibili a livello nazionale, utilizzare le tecnologie abilitanti per migliorare produttività e sostenibilità, oltre a promuovere transizione ecologica e digitale, collaborare con le imprese per aumentare la resilienza e la competitività economica nel settore agroalimentare e formare la prossima generazione di studiosi nel settore, garantendo il capitale umano, le competenze e le infrastrutture di ricerca necessarie per affrontare le sfide future.