L’Università degli Studi di Catania e la città tutta piange la scomparsa del Professor Michelangelo Zanghì. Aveva 93 anni.
Zanghì, considerato un vero Maestro della Chirurgia catanese e italiana, si è spento nella propria abitazione, nel capoluogo etneo, lo scorso 30 agosto.
“Riservato ed elegante nei tratti e nell’animo, il Professore possedeva una straordinaria forza interiore che esprimeva in una capacità lavorativa davvero eccezionale: protagonista ed autorevole in sala operatoria nella didattica e nella ricerca”: così lo ricorda, con una nota presente sul sito del Dipartimento di Chirurgia generale e specialità medico-chirurghe, l’ateneo catanese.
Zanghì conseguì la laurea a Messina in giovane età, per poi trasferirsi a Catania: qui divenne assistente ordinario prima, professore aggregato poi.
Nel 1972 divenne professore ordinario in prima battuta di Anatomia chirurgia e poi di Patologia Chirurgica presso l’Università degli Studi di Catania. Anni dopo, a partire dal 1984, assunse l’incarico di professore di Clinica chirurgica sino al collocamento fuori ruolo, subentrato nel 1998.
Tante le posizioni di spicco ricoperte nel corso della propria carriera, più in generale della propria vita. Michelangelo Zanghì fu Direttore della scuola di Specializzazione in Chirurgia d’Urgenza e Pronto Soccorso per più di un ventennio ma anche coordinatore del Dottorato di Ricerca in Fisiopatologia Chirurgica e Presidente di numerose Società scientifiche regionali e nazionali tra le quali la Società Italiana di Chirurgia dell’Apparato Digerente della quale era stato uno dei fondatori.
Per ben trent’anni ha diretto l’Istituto di Prima Patologia Chirurgica all’Ospedale Vittorio Emanuele e al Policlinico di Catania. A lui si devono, inoltre, disparate ed importanti pubblicazioni scientifiche, presentate in numerosissimi congressi nazionali e internazionali.