Catania segna un nuovo record, ma in negativo: secondo i dati raccolti dalle sedi siciliane di Cgil e Uil, il capoluogo etneo, insieme a quello regionale, registra il piรน alto tasso diย denunce per infortuni sul lavoro (raccolte sin dall’inizio del 2022 e fino a maggio).
I dati riportati dai sindacati parlano chiaro: la cittร di Palermo si trova sul gradino piรน alto del triste podio, con ben 2.319 denunce per infortunio sul posto di lavoro; la segue proprio Catania che, con circa cento denunce in meno (2.257), si classifica al secondo posto tra le cittร siciliane in cui avvengono piรน incidenti sul lavoro.
I dati raccolti da Cgil e Uil, tra l’altro, mostrano come in Sicilia vi sia un vertiginoso aumento degli infortuni dallo scorso anno: ben il 65%, con 15.604 denunce in totale, contro le 9.449 del 2021. Non solo, non contando i decessi causati dal Covid, vi sono state ben 20 morti sul lavoro, spaventosamente vicine alle 22 registrate l’anno prima. I dati infine, mostrano come i settori lavorativi dove si registdrano piรน infortuni siano edilizia, turismo e servizi.
I dati, chiaramente, allarmano i segretari regionali di Cgil e Uil, Alfio Mannino e Luisella Lionti, che sottolineano come essa sia “una situazione insostenibile, di fronte alla quale il fatto che l’isola abbia solo 63 ispettori del lavoro fa rabbia. Se ci riferiamo ai parametri adottati su scala nazionale, quello di uno per 100 mila abitanti, in Sicilia dovrebbero esserci 500 ispettori del lavoro”.
Cosa fare, allora? Gli stessi sindacati evidenziano come “non servono riunioni episodiche per rimarcare lo sdegno, ma un reale monitoraggio e azioni conseguenti“.
Si richiede dunque al Ministero del Lavoro che vengano dislocati nell’Isola (Regione esclusa poichรฉ non ha recepito la legge istitutiva dell’Ispettorato del lavoro) coloro che hanno vinto o sono risultati idonei al concorso nazionale per gli ispettori del lavoro, per trovare insieme una soluzione per porre fine ai numerosi incidenti ad oggi registrati.