Sono diverse le segnalazioni di irregolarità protagoniste proprio ai test di ammissione a numero chiuso, nazionali e locali. Negli ultimi giorni un caso tra tutti sta emergendo per la gravità della cosa.
Luogo dell’accaduto è Roma, e in particolare modo la Sapienza, il giorno dei test di medicina e chirurgia. Secondo le testimonianze, poco prima che gli studenti iniziassero a svolgere la prova – riferisce Gianluca Scuccimarra, coordinatore nazionale dell’Unione degli Universitari – una delle scatole, con all’interno il contenitore fornito dal ministero con i 50 plichi che sarebbero poi stati distribuiti ai candidati in una delle aule, è stato di fatto abbandonata in corridoio. Da quello che riportano gli studenti e dalle testimonianze fotografiche, per oltre 45 minuti chiunque avrebbe avuto libero accesso all’area in cui si trovava la scatola, finanche un’anziana signora la quale si era recata al policlinico per altro.
Ciò sta a significare che sarebbe stato facile, in teoria, dare un’occhiata all’interno o addirittura manomettere il contenuto.
Tuttavia, allo stato attuale, mancano ancora elementi di prova chiari e inoppugnabili. Per questo motivo, i legali che si stanno occupando della vicenda hanno richiesto alle università in cui si sono tenuti i test tutti i verbali delle singole aule, elemento fondamentale per un’azione legale seria che abbia possibilità di vittoria. Si attendono maggiori chiarezze per quanto riguarda l’annullamento del test.
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