La donna gestiva un fiorente mercato di prostituzione all’interno di alcuni bed & breakfast siti a Misterbianco e a Catania centro. Nell’ambito dell’operazione “Sex indoor” sono scattate tre misure cautelari per D.C.R, una donna classe 1991, che è finita agli arresti domiciliari e per i complici S.G., classe 1975 e C.V.C, del 1987. Per gli ultimi due vi è la presentazione obbligatoria alla polizia giudiziaria.
Le indagini sono partite a febbraio 2020 a seguito di segnalazioni su una presunta casa di prostituzione nel centro di Catania. È emerso che D.C.R. sarebbe la figura apicale dell’organizzazione caratterizzata da gerarchie interne e attribuzione di ruoli. In particolare la donna sarebbe stata una vera e propria manager della prostituzione indoor e si sarebbe occupata del controllo, amministrazione e direzione in prima persona di tre case di prostituzione, di cui due a Catania ed una a Misterbianco. Mentre S.G. avrebbe avuto il compito della co-gestione della casa di Misterbianco ed, infine, C.V.C. avrebbe gestito, unitamente alla compagna D.C.R. la casa di appuntamento, sotto la parvenza di un Bed and Breakfast, ubicato nel centro storico di Catania.
Le prestazioni partivano da 50 euro a seconda della tipologia di “servizio”. Alla D.C.R., percettrice di reddito di cittadinanza, è stato, altresì, contestato l’illecito per l’omessa comunicazione nei termini, ovvero dall’agosto del 2020, di redditi da lavoro irregolarmente svolto presso un negozio di abbigliamento di Catania.