La villa di Franco Battiato a Milo diventerà un “bene culturale”. Ad annunciarlo è la Soprintendenza ai Beni culturali di Catania, che ha dato il via alle procedure di dichiarazione di interesse culturale per “Villa Grazia”.
Villa Grazia è infatti il luogo dove Franco Battiato ha chiuso gli occhi lo scorso 18 maggio. Lì era tornato da diversi anni per vivere in tranquillità. Il procedimento, avviato dalla Soprintendenza, terminerà entro 120 giorni con l’apposizione del vincolo che dichiarerà la villa quale bene culturale.
“La nostra funzione è quella di preservare e tutelare ciò che ha un valore storico, etnoantropologico e culturale perché ne resti memoria nel tempo. La villa di Milo – ha affermato Donatella Aprile, Soprintendente di Catania – oltre ad essere un bell’esempio di casale rurale, è oggi un luogo simbolico che testimonia la vita di un artista siciliano riconosciuto in tutto il mondo per la peculiarità della sua produzione; la sua casa deve essere preservata perché possa testimoniarne la vita e diventare un luogo di riferimento, un Museo della Musica che ne possa mantenere la memoria”.
“Villa Grazia è un luogo unico – ha aggiunto l’assessore ai Beni culturali Alberto Samonà – perché esprime quel silenzio e quella spiritualità che Franco Battiato ci ha donato con la sua arte. Il vincolo culturale è un gesto di amore verso l’artista, ma anche di rispetto e di attenzione per quella che fu la sua dimora. Un luogo che ci invita alla riflessione, all’introspezione e alla ricerca della verità”.
“La casa di Franco Battiato – evidenzia Alfio Cosentino, sindaco di Milo – rappresenta nel mondo culturale italiano un bene di enorme valore. Essa, infatti, è stata il luogo in cui l’artista ha composto la sua musica, approfondito i suoi studi, realizzato i suoi dipinti, raccolto gli oggetti a lui più cari”.