Errori di calcolo, mancata coordinazione fra territori e presidi ospedalieri. Questo alla base del conteggio sbagliato emesso dai bollettini ufficiali nell’Isola. Pertanto, le persone attualmente positive in Sicilia sarebbero meno della metà di quanto riportato. Sicuro di questo Bruno Cacopardo, direttore dell’Unità operativa Malattie infettive al Garibaldi di Catania e membro del Comitato tecnico-scientifico per l’emergenza in Sicilia.
Intervistato da Andrea D’Orazio sul Giornale di Sicilia, Cacopardo spiega che gli attuali 805 malati, di cui 777 in isolamento domiciliare dichiarati sono un numero troppo alto, specialmente se rapportato a quello di altre regioni che hanno sofferto di un maggior numero di contagi. Quindi, ci deve essere un errore sui dati diffusi dai bollettini ufficiali.
Il direttore spiega che si è trattato di un: “mero errore di calcolo, dovuto a due fattori. Il primo: le cifre degli attuali malati non vengono aggiornate costantemente, causando così uno sfasamento temporale rispetto ai pazienti reali, che sono parecchi di meno. Il secondo: molte volte il malato viene conteggiato due volte, una dall’Asp, l’altra dall’ospedale in cui è stato effettuato il tampone. È un problema provinciale più che regionale. Manca il controllo incrociato nei territori, perlomeno a Catania, dove gli attuali malati, conteggiati in 397, saranno poco più di 16”.
Cacopardo ha già allertato l’Osservatorio epidemiologico regionale. Si prevede dunque, nelle prossime ore, un allineamento dei dati.