Considerata l’ormai imminente proroga delle restrizioni, il Governo sta già pensando a nuove misure per fronteggiare la chiusura forzata delle attività produttive e delle aziende, che rischia di mettere milioni di famiglie sul lastrico perché non si lavora.
Come annunciato dalla ministra del Lavoro Nunzia Catalfo, si sta pensando al reddito di emergenza: un contributo simile a quello già concesso attualmente con il reddito di cittadinanza sul quale ancora non ci sono troppi dettagli.
La misura dovrebbe riguardare tutti i lavoratori che non sono coperti dagli ammortizzatori sociali e dagli altri bonus previsti, come colf e badanti, ma anche altri lavoratori autonomi non coperti dagli indennizzi. Saranno compresi pure i lavoratori in nero, anche se per loro la misura dovrebbe essere simile a quella degli autonomi professionisti, quindi si aggirerà sui 600 euro.
Per tutti gli altri, non si conosce ancora l’importo esatto, ma l’impostazione resta quella del reddito di cittadinanza. Attualmente tale reddito “è composto da due voci: 500 euro di reddito vero e proprio più altri 280 euro di contributo per la casa. Pensiamo, per il reddito di emergenza a una cifra superiore alla prima voce Serviranno circa 3 miliardi. Comunque, sto facendo le stime esatte per quantificare la platea e, quindi, le risorse”, ha detto la ministra Catalfo.
Il provvedimento conterrà anche un prolungamento della cassa integrazione a causa del Covid-19. Infine, chi percepisce il reddito di cittadinanza, secondo Catalfo, “deve stare tranquillo, non cambierà nulla. Anzi, sto pensando a un ulteriore allargamento della platea dei beneficiari, allentando il criterio della proprietà della casa. Sarà un allargamento a tempo, anche per aiutare le imprese aumentando i consumi e la domanda aggregata”.