L’emergenza Coronavirus ha obbligato tutte le scuole, su territorio nazionale, alla chiusura fino a data da destinarsi: moltissime scuole, si calcola 8 su 10, stanno lavorando secondo la modalità della didattica a distanza. Appare ovvio che non tutte gli istituti stiano procedendo allo stesso modo e che, accanto ad alcune eccellenze, ci siano realtà in cui sia i docenti che gli studenti non sono in grado di fronteggiare tale modalità di lavoro per la mancanza di mezzi.
“Ci siamo attivati immediatamente con la didattica a distanza – ha spiegato poche ore fa la ministra Azzolina in un’intervista a RaiRadio1 –. Ci sono aspetti positivi legati a delle realtà scolastiche che erano già avanzate e ben formate e che avevano approfittato delle opportunità economiche date nel corso degli anni dal Miur. Ci sono poi delle realtà più deboli, su cui noi ministri stiamo intervenendo: non si tratta della banale differenza tra Nord e Sud, infatti eccellenze scolastiche le troviamo al Nord come al Sud. Purtroppo, è reso noto che uno studente su quattro non ha a disposizione nella propria abitazione PC o Tablet, utili a seguire le lezioni a distanza. Il Decreto ha stanziato 85 milioni di euro per consentire a tutti di dotarsi dei necessari dispositivi tecnologici e seguire in tal modo lezioni a distanza“
La ministra Azzolina interviene poi sulla questione degli esami di stato 2020: non si sa per quanto tempo ancora si protrarrà quest’ emergenza e per questo è necessario mettere in conto possibili scenari quali, ad esempio, l’esame di maturità svolto secondo una modalità a distanza.
“Non siamo noi del Ministero a decidere quando riaprire le scuole – precisa la ministra – per questo stiamo pensando a possibili soluzioni relative al momento in cui si ritornerà a scuola, se e quando si ritornerà a scuola quest’anno accademico. Terrò in considerazione cosa hanno fatto gli studenti durante i mesi di didattica a distanza, nello stendere le varie prove d’esame. Garantiremo un esame di Stato serio, ma d’altra parte devo anche tutelare gli studenti rispetto all’apprendimento di quest’ultima parte dell’anno scolastico. Gli studenti vanno valorizzati per tutti i 5 anni fatti, ma devo anche tranquillizzarlo per quella parte che va da febbraio a giugno. E lo stesso vale per gli esami di terza media“.
“È chiaro che l’anno scolastico sarà valido – ha ribadito la ministra Azzolina –. Sulla valutazione, gli insegnanti sulla base dei criteri stabiliti in collegio dei docenti, hanno la piena libertà di valutare come ritengono, anche nelle piattaforme. Ma questo non lo dice il ministero dell’Istruzione, questo lo stavano già facendo, lo stanno già facendo, quindi lo si può fare. Anche se, attenzione, io non ho l’ossessione del voto”.