“Abbiamo valutato che il COVID-19 può essere caratterizzato come una situazione pandemica“. Lo ha annunciato il capo dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus nel briefing da Ginevra sull’epidemia di coronavirus. “Siamo profondamente preoccupati sia dai livelli allarmanti di diffusione e gravità, sia dai livelli allarmanti di inazione“, ha aggiunto.
La pandemia si è diffusa rapidamente e in ogni angolo del mondo eccetto l’Antartide: 114 paesi colpiti su 193, oltre 118mila contagi e 4.200 vittime. “Un nuovo virus che si diffonde in tutto il mondo e contro il quale la maggioranza degli uomini non ha difese immunitarie, ma non siamo alla sua mercé“- continua il capo dell’OMS. Data l’emergenza mondiale, l’Organizzazione Mondiale della Sanità potrà emanare direttive e inviare équipe e presidi sanitari necessari nelle nazioni più colpite.
Tedros Adhanom Ghebreyesus ha aspettato fino all’ultimo prima di dare questa nomenclatura al Covid-19, convinto dalle ultime evoluzioni del contagio che si sta diffondendo a macchia d’olio in Europa. “Ci sono paesi che non stanno facendo abbastanza per arginare l’epidemia” aveva avvertito una settimana fa. “Ci aspettiamo un aumento del numero dei casi, delle morti e dei paesi colpiti. – continua – La definizione di pandemia non cambia la valutazione dell’Oms sulla gravità della situazione. Non cambia quel che l’Oms sta facendo, né quel che i paesi dovrebbero fare. Questa non è solo una crisi sanitaria, è una crisi che toccherà ogni settore, e richiede che ogni individuo sia coinvolto nella lotta“.
L’Oms aveva inviato i suoi esperti in Cina, Italia e Iran per incontrare medici ed epidemiologi e controllare che si stesse affrontando al meglio l’epidemia: solo l’Iran ha reagito in ritardo e con trasparenza incompleta. Apprezzato invece l’impegno della nostra nazione: “Sosteniamo l’azione intrapresa dall’Italia. Le vostre misure ci serviranno da lezione per affrontare l’epidemia anche negli altri paesi“, aveva dichiarato l’Oms tre giorni fa.
La dichiarazione di pandemia non avrà effetti concreti sull’organizzazione già messa in atto nel nostro paese. “Il messaggio finale – conclude Ghebreyesus – è che non siamo alla mercè del virus. Il grande vantaggio che abbiamo è che le nostre decisioni, a livello di governi, attori economici, comunità, famiglie e individui è che tutti noi possiamo influenzare la traiettoria dell’epidemia. La regola del gioco è mai darsi per vinti”.