“Chiederò al governo nazionale di potenziare le attività di controllo sui passeggeri in arrivo in Sicilia, negli aeroporti, nei porti, nella stazione ferroviaria e nel terminal bus dello Stretto. Le misure fin qui adottate presentano gravi carenze che lasciano alquanto perplessi”.
Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, a margine della conferenza stampa che si è tenuta al Palazzo della Regione a Catania sull’emergenza Coronavirus e a cui hanno partecipato l’assessore alla Salute Ruggero Razza, il presidente dell’ANCI Sicilia Leoluca Orlando, Sindaco di Palermo e il capo del Regione Siciliana – Dipartimento Regionale della Protezione Civile regionale Calogero Foti. L’emergenza Coronavirus che sta interessando l’Italia ha reso infatti necessario un vertice nelle diverse regioni per coordinare la gestione della situazione.
A conclusione del vertice, il Presidente Musumeci ha rilasciato delle dichiarazioni in conferenza stampa per fare il punto della situazione. Tra i temi principali la prevenzione, le misure da prendere per evitare il contagio e quelle preposte per gestire le persone contagiate. “Le misure adottate sono di cautela e più che preoccuparsi, diciamo ai cittadini, occorrerebbe occuparsi, curando in modo particolare l’igiene personale, lavare le mani lasciandole sotto l’acqua per 20 secondi” ha dichiarato il Presidente.
Particolare attenzione anche sui controlli degli arrivi in Sicilia, i quali, sebbene effettuati, potrebbero non rivelarsi abbastanza per la grande quantità di persone in arrivo. “I controlli aeroportuali non sono sempre adeguati: ieri ci sono stati 63 voli nei principali aeroporti siciliani, per ben 9.620 passeggeri: per fortuna tutti sono risultati negativi, però oggi risulta che migliaia di altri cittadini italiani e stranieri siano arrivati in Sicilia senza un’accurata azione di controllo. Non c’è da preoccuparsi ma è giusto che la gente lo sappia e che lo sappia l’unità di crisi nazionale” ha dichiarato il Presidente.
Musumeci ha anche sottolineato che sono state sospese le gite scolastiche da e per la Sicilia, e che si sta predisponendo un portale web per gli studenti che ritornano nella regione siciliana dalle zone a rischio. “In particolare per quelli che rientrano dalle aree ‘gialle’, – ha precisato il Presidente – dato che da quelle ‘rosse’ non dovrebbe essere più possibile partire. Chiunque arrivi in Sicilia dovrà informare le autorità sanitarie e rimanere in quarantena, a casa propria, per 14 giorni in via precauzionale”.
Il governatore ha annunciato che in giornata parteciperà al vertice convocato a Roma dal premier Giuseppe Conte, aperto a tutti i presidenti delle Regioni. Al tavolo nazionale, Musumeci porrà anche il tema del danno economico che le imprese siciliane stanno subendo in questi giorni, raccogliendo l’appello lanciato in tal senso dalle organizzazioni di categoria. Inoltre il presidente ha dichiarato che chiederà informazioni e garanzie riguardo ai controlli da effettuare sui passeggeri in arrivo nella regione.
“Con il presidente dell’Anci-Sicilia, Leoluca Orlando, abbiamo concordato di fornire a tutti i sindaci dell’Isola le necessarie indicazioni, subito dopo il confronto di domani con il governo nazionale. Al tempo stesso, ritengo necessario un confronto con i prefetti dell’Isola, che penso di incontrare nelle prossime ore. Quanto ad eventuali arrivi di navi con migranti sulle coste siciliane, appare indispensabile – ha precisato il governatore – che l’obbligatorio periodo di quarantena venga effettuato a bordo, con tutti i necessari controlli sanitari approntati dalle autorità competenti”.
È stato inoltre specificato che le strutture ospedaliere che si occuperanno dei casi di contagio sono l’ospedale militare di Palermo e quello di Messina. Per quanto riguarda la sospensione dell’attività scolastica e universitaria e delle manifestazioni pubbliche all’aperto, il presidente ha sottolineato l’attuale assenza di necessità. Si è inoltre insistito sul comportamento da attuare in caso di sospetto contagio: non bisogna infatti recarsi negli ospedali, ma si devono allertare i numeri predisposti per valutare la situazione ed eventualmente procedere al tampone nei policlinici di Catania e Palermo.