La nuova compagnia aerea siciliana low cost, nata recentemente a Caltagirone, rinuncia al supporto regionale e chiude a ogni trattativa. “Non c’è e non è possibile – hanno affermato i dirigenti, pochi giorni prima della consegna del crono-programma all’aeroporto di Catania – alcuna trattativa con il governo regionale”, di cui si ci si lamenta a causa delle dichiarazioni discordanti e contraddittorie che sono state rilasciate.
Aereolinee Siciliane ha espressamente affermato di non volersi affidare alla Regione sicilia, preferendo gestire privatamente l’azienda e garantire un migliore servizio ai clienti. “Poiché i sottoscrittori sono lavoratori, imprese, pensionati, anche disoccupati che credono nello sviluppo della Sicilia su base privatistica – ribadisce la compagnia low-cost – la nostra società ha intenzione di tutelare il buon nome e la reputazione di ognuno di noi”.
Una delle ragioni che ha spinto la compagnia ad abbandonare il supporto del governo regionale sembrerebbe la promessa dell’acquisto di tre nuovi velivoli dalla compagnia Dat, la stessa compagnia per la quale il sindaco di Lampedusa ha chiesto la rescissione contrattuale. In ogni caso, visti gli ingenti costi, la mossa è stata ritenuta troppo azzardata. “La prenotazione di un velivolo nuovo – spiega la dirigenza di Aerolinee Siciliane – presuppone un’attesa di alcuni anni, oltre a richiedere la creazione dal nulla di procedure amministrative e autorizzazioni degli organi di controllo, al momento non esistenti”.
La situazione tuttavia non sembra del tutto chiara perché, dal canto suo, la Regione fa sapere che è avvenuto l’esatto contrario. A rifiutare ogni trattativa con la compagnia sarebbe stata proprio la Regione, che starebbe pensando a una nuova compagnia di volo regionale.
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