Quante volte, passeggiando per le vie del centro storico di Catania, vi è capitato di imbattervi nelle tipiche edicole votive dedicate a Sant’Agata? Non tutti, tuttavia, conoscono origine e significato di tali elementi che, in prossimità delle celebrazioni di febbraio, non possono che assumere un ulteriore valore.
Le edicole sono templi in miniatura, la cui origine va collocata in epoca romana durante la quale risultava fondamentale essere cari alle divinità.
Quelle in onore di Sant’Agata, poi, sono state edificate in periodi estremamente difficili per Catania ed i catanesi: di fronte a calamità o epidemie, si sentiva l’esigenza di ricorrere a tali costruzioni per richiedere grazia e protezione alla santa, o per ringraziarla dopo averle ottenute.
Le edicole votive venivano allestite sulle pareti delle case da salvaguardare dai legittimi proprietari ed in punti strategici della città.
Il capoluogo etneo sarebbe costellato da un totale di 240 edicole votive e 31 di queste avrebbero come protagonista e destinataria proprio Agata.
Ma dove si collocano questi particolari tempi? Sono presenti, per esempio, lungo via Plebiscito, a Porta Garibaldi ed in via Santo Bambino. Spicca, poi, quello collocato in Via Dusmet, divenuto tristemente noto dopo esser stato sfregiato da alcuni vandali nell’agosto del 2018. Vanno citate, poi, le edicole votive di via Porticello, Piazza Federico di Svevia (angolo via Angeli Custodi), nel rione di S. Maria della Palma, di via Spampinato, Piazza Jolanda e di via del Rotolo (zona Ognina).
I piccoli altari, ornati spesso con fiori o lumini, possono essere caratterizzati da stili, manifattura e materiali estremamente diversi. Si raffigurano, infine, scene diverse legate alla figura della Santa. Le edicole possono, infatti, rappresentare vari passi della vita, martirio e adorazione di Agata: dalla sua permanenza in carcere al rientro delle sue reliquie da Costantinopoli.