Dati sconcertanti per il Sud Italia emergono dal report sulla Qualità della vita pubblicato dal Sole 24 Ore. L’edizione del 2019 celebra i 30 anni della classifica e misura il benessere nelle province e nelle città metropolitane italiane con 90 indicatori. Gli indicatori misurano la qualità della vita, analizzando sei macro aree tematiche: “Ricchezza e consumi”, “Ambiente e servizi”, “Giustizia e sicurezza”, “Affari e lavoro”, “Demografia e società”, “Cultura e tempo libero”.
Il divario tra Nord e Sud è evidente dalla classifica. L’ultimo posto è infatti occupato dalla città di Caltanissetta, situata al 107° posto con una perdita di sette posizioni rispetto allo scorso anno. Caltanissetta non è l’unica città siciliana posizionata in coda alla classifica: ben 7 città su 11 sono siciliane.
In coda troviamo anche Enna al 104° posto, Agrigento al 102° posto, Trapani al 101° posto, Messina al 100° posto, Palermo al 98° posto e Catania al 97° posto. Anche Siracusa e Ragusa si trovano nella parte bassa della classifica, rispettivamente al 90° e al 80° posto. Ogni macro categoria ha degli indicatori che analizzano, ad esempio, la percentuale di disoccupazione, il numero di denunce per diversi reati o la percentuale di raccolta differenziata.
Catania si trova alla 102° posizione nella macro categoria dedicata agli “Affari e al lavoro”. Sono infatti molto alti i tassi di inattività e di disoccupazione giovanile. La città etnea si trova, però, al 14° posto della classifica nella categoria “Demografia e società” e al 76° posto in “Cultura e tempo libero”. Sono infatti molto alti il tasso di natalità, l’indice di vecchiaia e la qualità ricettiva delle strutture alberghiere.
Al primo posto della classifica si trova Milano. Il capoluogo lombardo ottiene il primato grazie allo stile di vita green, all’offerta culturale variegata, ai piani di sviluppo imprenditoriali, all’offerta di lavoro e ricchezza. Unica pecca è la sicurezza, a causa dell’alto numero di reati denunciati dai cittadini.