In ben 2.481 si sono presentati alle Ciminiere questa mattina per sostenere il test d’ammissione ai 12 corsi delle Professioni Sanitarie, contendendosi i pochi posti disponibili presso Infermieristica (150), Ostetricia (22), Tecnica della riabilitazione psichiatrica (17), Fisioterapia (38), Logopedia (19), Ortottica ed assistenza in oftalmologica (13), Dietistica (19), Tecniche di radiologia medica per immagini e radioterapia (12), Tecniche di laboratorio biomedico (15), Tecniche audioprotesiche (15), Tecniche di fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare (15), e Terapia occupazionale (38).
Quando solo un candidato su 6,65 ha la possibilità di realizzare il proprio sogno, l’ansia sale alle stelle e la si poteva trovare anche all’esterno delle aule, tra genitori e amici in attesa. Alcuni lamentavano soprattutto stanchezza, come ha raccontato una coppia di accompagnatrici di candidate che arrivano da Troina e che, per raggiungere entro le 8 il centro fieristico, hanno iniziato a viaggiare alle 5 del mattino.
Alle 12:10, l’ora in cui i primi candidati hanno iniziato a riversarsi in cortile, il tipo di atmosfera che si respirava era completamente diversa. La spiegazione è arrivata direttamente da una coppia di candidati, entrambi già studenti dell’Università di Catania, che quest’anno hanno riprovato il test di Professioni Sanitarie per poter accedere al cambio di corso. “Il test era fattibile – spiega Elena -. Un po’ più difficile rispetto all’anno scorso, ma comunque fattibile studiando“.
E dello stesso parere si sono detti anche i candidati alla prima esperienza, molti dei quali hanno ammesso di aver affrontato la prova con molta serenità.
“La parte più difficile è stata quella di cultura generale, la più facile invece chimica“. Ha spiegato Andrea, che come Elena ha sostenuto il test d’ammissione per effettuare un cambio di corso. Molte le domande di politica, ma forse in un periodo particolare come questo bisognava aspettarselo.
“Ci vuole molta sicurezza per affrontare l’esame, ed è una sicurezza che si acquista col tempo, non dopo il diploma”. Ha voluto aggiungere Elena, rivolgendo la riflessione ai colleghi più giovani che hanno affrontato oggi per la prima volta il test d’ammissione.
Presenti oggi molte aspiranti medici, come Fabrizio, che in Professioni Sanitarie vedono un valido piano B: “Ho già sostenuto l’esame di ammissione di medicina il due settembre, e questo è l’unico altro esame che sto facendo“.
Tanta preparazione da parte dei candidati, che hanno consultato tutto il materiale reperibile nel corso dell’estate, facendo anche numerose simulazioni online per individuare eventuali lacune. “Ho studiato sui cinque libri per la preparazione ai test che si comprano in libreria, ma in modo autonomo – ci ha raccontato Martina, al suo secondo test quest’anno -. Studiando molto secondo me non si hanno problemi. Certo, a parte per il numero dei posti, che sono pochissimi.“
Nel frattempo c’è già chi fa la conta: almeno 58 domande giuste o spero di averne sbagliata solo una, frasi che normalmente farebbero sorridere, ma non in questo caso, non quando a fare la differenza nella battaglia per un unico posto potrebbe essere mezzo punto in graduatoria.
E già a partire dalle prossime ore avrà inizio una delle ultime snervanti attese prima dell’inizio del nuovo anno accademico. Quando l’ateneo pubblicherà i risultati, in molti sapranno se riusciranno a frequentare il corso della prima scelta o se dovranno ripiegare su un altro – almeno fino ai prossimi test d’ammissione.