Alla presenza del neo assessore regionale al Turismo Manlio Messina, del produttore e art promoter Gianni Filippini e del curatore Christian Gàlvez, è stata inaugurata ieri a Catania la mostra “Leonardo Da Vinci – I volti di un genio“. Prodotta da Sicilia Musei, Italia Museo, Iniciativas Y Exposiciones, con il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia Madrid e la collaborazione di Leonardo DNA Project, l’esposizione sarà visitabile dal 28 luglio al 24 novembre 2019, all’interno dei saloni del Palazzo Valle della città etnea.
Il 2019 è sicuramente l’anno di Leonardo Da Vinci. A cinquecento anni dalla morte di quello che, comunemente, viene definito “il grande genio rinascimentale”, sono moltissimi in Italia e in Europa gli eventi dedicati all’artista morto in Francia nel 1519. Direttamente da Madrid, a Catania arriva una mostra ambiziosa e atipica che, rimuovendo la patina di genialità che da sempre avvolge la figura di Da Vinci, si concentra piuttosto su Leonardo uomo. “Tutti ammirano il genio, ma pochi conoscono l’uomo”: è il punto di partenza che Christian Gàlvez, curatore della mostra e volto noto della televisione spagnola, mette subito in chiaro.
“Quando noi parliamo di ‘genio’, il nostro punto di vista è quello di oggi. Di oggi, indietro nel tempo, in riferimento a 500 anni fa – commenta Gàlvez ai microfoni di LiveUnict –. Ma che cos’è il genio? Semplicemente qualcuno che potrebbe fare cose diverse, cose nuove. Leonardo certamente poteva fare cose diverse, ma anche tu e anche io possiamo farlo. Per questo motivo, ho deciso di prendere la parola “genio” e di avvicinarla, metterla accanto a noi. Quando parliamo di Leonardo, dell’uomo Leonardo, parliamo di un Leonardo come noi. Di un uomo che, in fin dei conti, muore da sconfitto. Penso allora che sia meglio conoscere il Leonardo vero, il Leonardo uomo o, come si dice in inglese ‘flesh and bones’, un uomo che noi possiamo toccare. Trovo che parlare del ‘genio’ lontano sia meno interessante”.
Illetterato, dislessico e bipolare, secondo alcuni recenti studi di neuroscienza, Leonardo Da Vinci non ebbe infatti un percorso facile. La sua storia è, in realtà, un’odissea: stanco di dipingere, divenne ben presto famoso in Italia per non terminare mai le sue commissioni e per il suo temperamento critico e investigativo. Leonardo fallì a Firenze, a Venezia, a Roma e Milano. Trionferà solo in Francia – “Fuga di cervelli?”, commenta tra il serio e il faceto il curatore – dove oggi, nella Chapelle Saint-Hubert di Amboise, riposano i suoi resti. Prima di morire, convinto di essere un perdente, Leonardo scriverà di aver perso contro il tempo ed è su questo che la mostra invita a riflettere: “L’obiettivo – spiega ancora Gàlvez – è quello di ‘mettere i jeans’ a Leonardo, quello di farlo diventare una persona comune”.
Il percorso espositivo è suddiviso in cinque aree tematiche: Il Rinascimento di Leonardo, dove sarà possibile ammirare i volti e i ritratti di tutti coloro che hanno accompagnato Da Vinci nel corso della sua esistenza; Un’eredità universale, che si configura come un vero e proprio tour, tra riproduzioni di codici, manoscritti e ricostruzioni fisiche e virtuali di alcune invenzioni progettate da Leonardo; L’ultima cena, con un’installazione audiovisiva, la cui musica è stata selezionata da James Rhodes, per focus su una delle opere pittoriche più rilevanti della storia; Lo specchio dell’anima, uno spazio dove i visitatori troveranno gran parte del lavoro di Leonardo sulle proporzioni dell’essere umano, inclusa la sua rappresentazione dell’Uomo vitruviano; e infine Leonardo da Vinci: faccia a faccia, dove si mostrano i suoi possibili volti e viene rivelata la Tavola Lucana.
“È una mostra che dovrebbero vedere tutti – spiega ancora il curatore a LiveUnict –. Io e Gianni (Filippini, ndr) abbiamo messo su un progetto che è per tutti. C’è sicuramente una parte per gli specialisti, ma la mostra è anche e soprattutto per i ragazzi che si approcciano a Leonardo per la prima volta. Loro, in particolare, potranno conoscere un Leonardo più facile, più vicino”. Galvez chiude così l’inaugurazione: “L’unico consiglio che posso darvi, da curatore della mostra, è: non smettete mai di essere bambini, che si domandano sempre come e perché”.
La mostra sarà aperta dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 20.00 (ultimo biglietto alle 19.00) e sabato e domenica dalle 10.00 alle 22.00 (ultimo biglietto alle 21.00). I biglietti possono essere acquistati online su www.ticketone.it. o al botteghino al costo di 10 euro (inclusa l’audioguida), 7 euro (gruppi minimo 6 persone, over 65 e ragazzi fino ai 18 anni), 6 euro (universitari), 4 euro scuole.