Il sindaco Salvo Pogliese ha incontrato stamani, in piazza Duomo, i rappresentanti sindacali di Cgil-Cisl-Uil e Ugl che hanno guidato una manifestazione di protesta di lavoratori delle aziende partecipate, del Comune e delle cooperative sociali, per sollecitare il Governo nazionale a promuovere, con urgenza, interventi di sostegno per fronteggiare il dissesto economico finanziario dell’Ente.
Dopo avere ascoltato i segretari provinciali delle organizzazioni sindacali il sindaco ha detto:“Conduciamo insieme una battaglia affinché il governo e il parlamento nazionale adottino al più presto i provvedimenti necessari per ripartire. Come ho sottolineato nella lettera al presidente del consiglio Giuseppe Conte, quello che chiediamo non ha costi diretti per lo Stato, ma solo misure, anche temporanee, che ci consentano di approntare un bilancio stabilmente riequilibrato.”
“Ho avuto anche modo di apprezzare – ha proseguito Pogliese – il vostro senso di responsabilità che finora ha impedito che la questione diventasse di ordine pubblico; ma è chiaro che occorre una svolta immediata per uscire da una situazione pesantissima che, come tutti sanno, abbiamo trovato al nostro insediamento e di cui nelle sedi competenti si dovranno accertare le responsabilità.”
“È importante continuare a rimanere uniti e sviluppare sinergie tra istituzioni e parti sociali per ammortizzare l’impatto del dissesto. Chiederò – ha aggiunto Pogliese – un incontro al capo del governo in tempi brevissimi e se necessario ci rivolgiamo anche al presidente della Repubblica, perché Catania deve rialzarsi. Tuttavia sono fiducioso che qualche provvedimento arriverà, almeno così mi è stato garantito dai rappresentanti del governo che ho incontrato in queste settimane. A questo proposito, anche per evitare inutili allarmismi, voglio chiarire, che gli stipendi del comune e delle partecipate, almeno dei prossimi due mesi, non verranno messi a rischio e anche su questo rimango fiducioso”.
Il sindaco ha anche incontrato direttamente, in piazza Duomo, gruppi di lavoratori delle partecipate e delle cooperative sociali e ha garantito che non verrà fatta “macelleria sociale” e che “in qualche modo verranno garantiti le spettanze e i posti di lavoro”