Secondo quanto previsto dalla determinazione firmata qualche giorno fa dal presidente Pasquale Tridico, entro l’anno il personale al servizio dell’ente dovrebbe crescere di 2290 addetti, passando dai 25.823 di fine 2018 a 28.113.
Le nuove entrate, in particolare, dovrebbero essere 4.728, a fronte di 2.438 cessazioni.Così l’ultimo piano dei fabbisogni del personale (risalente al novembre scorso e sul quale pendevano diversi ricorsi) viene annullato e sostituito con un altro che prevederebbe una spesa di oltre 600 milioni.
La determina, inoltre, permetterebbe di aumentare il numero dei dirigenti generali che passerebbero dagli attuali 40 ai nuovi 43. Ma quale sarebbe lo scopo di queste nuove assunzioni? I nuovi reclutamenti di personale diverrebbero necessari al fine di dotare Inps di un assetto più adeguato per fronteggiare il Reddito di cittadinanza, Quota 100, il bonus bebè ed ulteriori e recentissime misure. Il piano punta a velocizzare, tra l’altro, le procedure per il reclutamento dalle graduatorie dei concorsi passati. In attesa di approvazioni e via libera ministeriali, si parla della creazione di nuovi quadri impiegatizi ma, al tempo stesso, del reclutamento di figure tradizionali, tra cui quello di una quarantina di nuovi medici e una quindicina di avvocati.
“Entro giugno – spiega al Sole24Ore Gabriella Di Michele – dovremmo riuscire a reclutare 3.100 funzionari. Inps ha avuto la possibilità di accelerare sulle facoltà assunzionali rispetto al blocco del 15 novembre proprio per fronteggiare le nuove incombenze previste dall’ultima riforma”.