Comprendere meglio attraverso un lettura più attuale possibile un fenomeno come quello mafioso che conserva una straordinaria capacità di adattarsi ai cambiamenti e di riprodursi, rimanendo allo stesso tempo se stesso. Questo l’obiettivo del ciclo di incontri “Mafia e antimafia oggi”, organizzato dal dipartimento di Scienze umanistiche dell’Università di Catania (in collaborazione con le associazioni Libera, Gapa, I siciliani giovani, Memoria e futuro, Fondazione Fava, Udi e con il dipartimento di Ingegneria civile e Architettura) e coordinato dalla docente Simona Laudani nell’ambito dell’ edizione 2018/19 dei Seminari d’Ateneo “Territorio, migrazioni, ambiente e mafie” , dedicati alla memoria del magistrato catanese Giambattista Scidà.
Il ciclo è aperto alla partecipazione di studenti iscritti a tutti i corsi di studio istituiti dall’Università di Catania e danno diritto a 3 cfu (altre attività formative); le iscrizioni sono aperte inoltre a insegnanti di scuola di ogni ordine e grado, cittadini impegnati nel mondo del volontariato e comunque interessati alla tematica. Per partecipare bisogna inviare un’email all’indirizzo antoniofisichella62@gmail.com entro il 15 febbraio. Per ulteriori informazioni si può chiamare il numero 335/6474488.
Sei gli incontri previsti (per un totale di 18 ore) che si terranno all’Auditorium del Monastero dei Benedettini, tutti con inizio alle 16. Si comincerà il 1° marzo con un seminario sulle relazioni tra apparati dello Stato ed esponenti di Cosa Nostra (la cosiddetta trattativa Stato-mafia). Ospite il magistrato catanese Amedeo Bertone, procuratore capo a Caltanissetta e impegnato in uno straordinario lavoro di disvelamento di alcuni dei misteri più inquietanti della storia italiana, dalla strage di Capaci all’attentato al giudice Borsellino.
Al centro dell’incontro del 15 marzo ci sarà invece la tratta di esseri umani. Se ne parlerà con due testimoni del nostro tempo attivamente impegnate nell’analisi e nel contrasto del grave fenomeno: la prof.ssa Delia La Rocca, docente dell’Università di Catania, e Stefania Cantatore, dirigente dell’Unione Donne In Italia.
Il terzo incontro (21 marzo) sarà dedicato al movimento antimafia e alle difficoltà da esso riscontrate: ne parleranno Attilio Bolzoni, uno dei più noti giornalisti italiani, straordinario cronista di mafia, e ClaudioFava, giornalista, scrittore e attuale presidente della Commissione regionale antimafia.
Il 29 marzo si terrà il quarto incontro: Michele Corradino, membro del Consiglio dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, il prof. Giovanni Di Rosa, docente di Diritto privato all’Università di Catania, e il sindacalista Luciano Silvestri indagheranno il rapporto tra criminalità organizzata, corruzione e tutte quelle attività che consentono alle mafie di reinvestire sui mercati dell’economia legale, con un focus dedicato alle strategie di contrasto.
Il “modello Catania” , ovvero la ricostruzione di un radicato sistema politico, affaristico, mafioso di ineguagliata forza ed efficienza, sarà oggetto della penultima lezione (5 aprile): ne parleranno Isaia Sales, storico delle mafie, e Antonio Fisichella dell’associazione Memoria e Futuro. Il ciclo si concluderà il 12 aprile con un confronto tra le varie associazioni catanesi impegnate nella lotta alla mafia.