Prima l’annuncio, poi la firma: nelle scorse ore Marco Bussetti, ministro dell’istruzione del governo giallo-verde, ha apposto la propria firma per inserire, all’interno del prossimo “Decreto dignità”, un bando di ammissione per una tornata di assunzioni straordinarie all’interno del comparto scuola. Il numero dei potenziali partecipanti al bando sembrerebbe molto alto, considerando le diverse categorie per le quali saranno assegnati posti. L’inserimento all’interno del nuovo decreto consentirebbe invece di velocizzare i tempi di assunzione: infatti, secondo le aspettative del ministero, il concorso si svolgerebbe in tempo utile per rendere operativi gli assunti a partire dal prossimo anno scolastico (settembre 2019).
Quello programmato da Bussetti è un concorso riservato, nel senso che si rivolge principalmente ad insegnanti che dapprima sono stati assunti – sia come docenti di ruolo, sia come supplenti – e poi licenziati per sentenze del Consiglio di Stato che hanno dichiarato illegittime quelle assunzioni. Ma non è tutto: potranno infatti partecipare, secondo il bando, anche insegnanti precari, in particolare coloro che hanno svolto almeno due anni di servizio negli ultimi otto e che possiedono un diploma magistrale conseguito entro l’a.s. 2001/2002; in alternativa, saranno ammessi al concorso anche i possessori di una laurea in Scienze della formazione primaria.
Secondo le prime stime, i potenziali idonei alla partecipazione sarebbero quasi 12 mila, in cui potrebbero inserirsi anche docenti di sostegno per scuole di infanzia e scuola primaria. Tuttavia, il concorso non prevede bocciature: dal momento che non ci sarà una selezione, i vincitori si piazzeranno in base al proprio punteggio nella relativa graduatoria, fino ad esaurimento posti.
A reclamare contro questa iniziativa del ministero è un altro comparto di insegnanti scolastici: si tratta di quelli che hanno svolto il concorso di assunzione nel 2016 – quando era ancora ministro Valeria Fedeli – nel quale un forte numero tra vincitori ed idonei aspetta ancora la regolarizzazione della propria posizione. Le intenzioni di Bussetti però non convergerebbero nella stessa direzione: i vincitori del concorso occuperebbero solo il 25% dei posti assegnati dal ministero, perché il restante 25% sarebbe destinato alla stabilizzazione dei precari di lunga data presenti nelle liste provinciali ad esaurimento. I posti rimasti, poi, dovrebbero essere assegnati con il futuro concorso ordinario, già preannunciato dallo stesso Bussetti.
Quanto alla prova, gli insegnanti che vi parteciperanno sosterranno una prova simulata di circa 30 minuti ed un colloquio formale (della durata di 15 minuti), nel corso del quale – in adeguamento alla contemporaneità – sarebbe prevista anche una verifica su conoscenze ed utilizzo di moderne tecnologie associate al mondo scolastico, insieme a quella relativa alla padronanza della lingua straniera.