Zsuzsanna Jakab, il direttore regionale per l’Europa dell’Oms, ha manifestato l’apprensione che l’Organizzazione stessa ha per quel che riguarda l’attuale situazione vaccinale in Italia. Intervenendo alla conferenza stampa di presentazione della 68esima sessione del Comitato regionale per l’Europa dell’Oms, la Jakab ha fatto presente che nella penisola italiana, nell’ultimo semestre del 2018, è stato riscontrato un record di casi per un focolaio di morbillo: 41mila ragazzi adulti hanno avuto infezione di morbillo e rosolia e 37 sono morti.
Secondo l’Organizzazione Mondiale per la Sanità, è inammissibile accettare che delle persone soffrano e muoiano a causa di malattie che possono essere facilmente prevenute con l’ausilio di programmi di vaccinazione. Come ribadito dal direttore, la copertura vaccinale è una priorità di fondamentale importanza per l’Oms: le linee guida richiedono che venga raggiunta una copertura che sia almeno del 95 per cento, target che in Italia non è stato raggiunto. Nel 2016, con la prima dose di anti-morbillo era stata raggiunta una copertura dell’89 per cento calata poi all’85 per centro con la seconda dose. Nel 2017, invece, con la prima dose si era toccato il 92% per calare all’86% con la seconda dose. Dati che in entrambi i casi sono lontani da 95 per cento utile a garantire l’immunità di gregge.
L’Oms, tuttavia, non dà nessuna indicazione su come arrivare al risultato sperato. In altre parole, non fornisce alcun riferimento netto sull’obbligatorietà o meno dei vaccini. Secondo quanto affermato dalla Ministra della Salute Giulia Grillo, la priorità è quella di creare un disegno di legge di iniziativa parlamentare che possa essere discusso da tutte le forze politiche e che non crei un clima di divisione sociale su questo argomento.