I robot hanno sempre sbalordito per la loro capacità di svolgere azioni meccaniche o compiti particolari. Ciò che ha sempre contraddistinto i robot dagli umani è stata la loro incapacità di capire le intenzioni altrui e comportarsi di conseguenza. Ma nel futuro tutto potrebbe cambiare: questa rappresenta infatti la grande sfida degli scienziati informatici del nostro tempo. Si cerca infatti di fare acquisire in qualche modo questa caratteristica prettamente umana dagli androidi. I robot saranno a detta degli studiosi sempre più “gentili” e adatti a interagire con le persone.
JR-2, creato alla Stanford University, rappresenta un primo esempio di robot di questo tipo. A realizzarlo è stato realizzato un italiano, l’informatico Silvio Savarese, 46 anni, laureato alla Federico II di Napoli, docente alla prestigiosa università americana. JR-2 sarà presentato tra un mese, e Savarese, come riportato da “La Repubblica”, già ne tesse le lodi: si tratta di un androide sempre più educato, in grado per esempio di non passare in mezzo a due persone che stanno parlando, leggendo le loro menti, grazie alle reti neurali. Inoltre sarà capace di farsi capire riuscendo addirittura a gesticolare con un braccio utile, e a mostrare l’espressione dei suoi occhi grazie a uno schermo.