Mentre gli studenti americani (e non solo) hanno gravi difficoltà a pagare le tasse universitarie, tanto che alcuni sono costretti ad abbandonare gli studi o ad indebitarsi, una situazione diversa si riscontra in Australia. Nel continente australiano è stata promossa la versione degli student loan, che consente agli universitari di risarcire il proprio dipartimento solo ed esclusivamente se riusciranno a raggiungere un valore minimo di reddito, abolendo le tasse di interesse e con un miglioramento periodico al costo della vita. Se in America si contano quasi 1,5 trilioni di debiti per i laureati, in Australia si è trovato il metodo Help (higher education loan program), ovvero un prestito tramite il quale «il rimborso del debito sia obbligatorio solo per le persone con un reddito che supera la soglia minima».
Nonostante ciò, bisogna comunque sottolineare la grande differenza che intercorre tra i sistemi accademici americani e quelli australiani. Negli USA, nel 2017, si contavano 20,4 milioni di studenti; in Australia gli iscritti non superano un milione. Quest’ultima, grazie al suo metodo “sostenibile” sta richiamando l’attenzione dei policy maker globale.
Un portavoce del governo australiano spiega che i debiti Help sono “prestiti accordati in funzione del reddito, per supportare l’accesso e la partecipazione all’educazione terziaria rimuovendo in anticipo le barriere per gli studenti”. Ovvero, lo studente che ha conseguito la laurea inizierà a pagare quando avrà un’occupazione tale da potergli permettere di risarcire gli studi. La soglia stabilita è di 55.874 dollari australiani per il 2017/2018, anche se da giorno 1 gennaio la soglia scenderà a 45mila dollari e sarà ammesso un tasso di interesse pari all’1% per salire al 2% quando il reddito supererà i 51.975 dollari e al 10% oltre i 131.989 dollari.
Al momento, l’esito è che i laureati australiani si addossano un debito medio pari a circa 15mila dollari americani, contro i 37mila dollari accatastati dai laureati statunitensi. Il debito viene assorbito in meno di nove anni. Secondo un’indagine condotta dalla banca Citizens Financial Group, un buon 60% dei laureati americani «aspetta fino ai suoi 40 anni», cioè, è possibile che per loro il debito sia smaltito in 20 anni. Un portale specializzato degli Usa ha contrassegnato un tasso di insolvenza equivalente all’11,2%.
Le agevolazioni di cui possono usufruire solo gli studenti australiani, permettono comunque all’Australia di essere uno dei paesi più costosi. Le matricole australiane devono retribuire in media tra i 6.444 e i 10.754 dollari australiani. Per i colleghi stranieri, invece, la percentuale si alza notevolmente. Per ricevere il visto studentesco c’è una disponibilità finanziaria pari ad almeno 15.170 dollari l’anno. Tramite i numeri riportati dal portale Top Universities, le rette possono vacillare da una media di 23.400 dollari Usa a una media di 16mila – 29.600.
Per estinguere i costi, però, sono previste le borse di studio assegnate a livello nazionale. Tra le più titolate ricordiamo l’Australia Awards e la Endeavour Scholarships and Fellowships, orientate prevalentemente per le occupazioni post-doc e di ricerca.