Carta del Docente 2026: La riapertura della Carta del Docente, annunciata per il 19 novembre e limitata al solo residuo dell’anno scolastico 2024/25, avrebbe dovuto portare sollievo. Invece ha generato un vero terremoto fra insegnanti di ruolo e precari.
Molti, al momento dell’accesso, hanno scoperto di non poter utilizzare il bonus che risultava regolarmente assegnato lo scorso anno. A complicare il tutto è arrivata la spiegazione del servizio assistenza, secondo cui i docenti che non avevano effettuato nemmeno un login nell’anno precedente non risulterebbero “attivi” e, di conseguenza, non avrebbero diritto ad accedere ai residui.
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Una motivazione che ha spiazzato l’intero comparto scuola e che la Gilda degli Insegnanti ha definito senza mezzi termini “inaccettabile”.
Una limitazione inattesa: quando la piattaforma decide chi ha diritto
La vicenda nasce da una serie di segnalazioni, tra cui quella di una docente che ha raccontato così il proprio caso:
“Sono una docente di ruolo e, per l’anno scolastico 2024/2025, ho ricevuto regolarmente il bonus di 500 euro. Non ne ho utilizzato neanche una parte, scegliendo di conservarlo per esigenze professionali successive. Con la riapertura della piattaforma mi aspettavo di poter finalmente accedere al mio credito residuo. Invece il sistema mi comunica che non ho diritto a utilizzarlo, perché non ho effettuato nessun accesso lo scorso anno. Mi viene detto che potrò ricevere i fondi solo da gennaio, con il nuovo bonus. È assurdo.”
La sua non è un’eccezione: decine di testimonianze simili circolano sui social, creando un clima di smarrimento. Il punto critico è che, durante tutto il 2024/25, la piattaforma è rimasta spesso inaccessibile o soggetta a sospensioni tecniche, e molti docenti avevano scelto consapevolmente di non utilizzare il bonus nell’immediato.
Ora però quella scelta perfettamente legittima rischia di trasformarsi in una penalizzazione non prevista da alcuna norma ministeriale. Il risultato è un’interpretazione tecnica che finisce per incidere su un diritto economico, alimentando sfiducia e tensione nel settore.
La denuncia della Gilda: “Un diritto non può dipendere da un click”
A prendere posizione con forza è la Gilda degli Insegnanti. Il coordinatore nazionale Vito Carlo Castellana ha dichiarato:
“La Carta Docente è un diritto, e non può essere subordinato a un mero accesso informatico. L’assenza di accesso non deve essere interpretata come rinuncia: migliaia di docenti hanno un credito sulla Carta e non possono utilizzarlo.”
La Gilda sottolinea come nessuna circolare ministeriale avesse comunicato che la mancata attività sul portale avrebbe comportato la perdita dei residui. Una simile interpretazione, afferma il sindacato, mina la fiducia nei confronti dell’intera gestione della piattaforma, soprattutto considerando che molti docenti, bloccati da mesi di sospensione del servizio, non avrebbero potuto “risultare attivi” nemmeno volendolo.
Castellana ha poi definito “grave e destabilizzante” la situazione attuale, ricordando che la Carta del Docente non è un bonus accessorio, ma uno strumento ufficiale di valorizzazione della professionalità degli insegnanti. Il sindacato, per questo, chiede un intervento immediato del Ministero affinché il diritto venga ripristinato e il sistema corretto.
Le novità in arrivo per il 2025/26: un quadro che complica ancora di più
Il contesto si intreccia con le profonde modifiche introdotte dal Decreto Scuola, che estende la Carta Docente a un numero molto più ampio di insegnanti: circa 190mila supplenti, compresi coloro con contratto al 30 giugno e il personale educativo. Una novità che, pur essendo positiva sul piano dell’equità, impone una riorganizzazione della piattaforma e delle risorse disponibili, tema di cruciale importanza trattato in maniera vasta su carta docente – LiveUnict.
Inoltre, dal 2025/26 la Carta del docente potrà essere usata anche per hardware e software secondo una cadenza quadriennale e per servizi di trasporto: una rivoluzione nelle tipologie di spesa. Tuttavia, cresce la preoccupazione: se il sistema non riesce oggi a gestire i residui di chi ha già diritto, come gestirà da gennaio l’ampliamento della platea, i voucher rinnovati e le nuove regole di utilizzo?
Il Ministero ha annunciato che i voucher per il nuovo anno saranno disponibili da gennaio 2026, ma non ha ancora chiarito ufficialmente il destino del bonus 2024/25 interamente non speso. Per molti docenti, la domanda è cruciale: il credito verrà riaccreditato automaticamente o resterà definitivamente bloccato?













