Il governo di Giorgia Meloni ha raggiunto un accordo sulla Legge di Bilancio per il 2026, che ĆØ stata approvata durante il Consiglio dei Ministri di venerdƬ 17 ottobre. Secondo la prima bozza diffusa, in attesa del testo definitivo che arriverĆ in Parlamento, la manovra si compone di 137 articoli. Tra questi numerosi riguardano il comparto fiscale e le tassazioni.Ā
Nuovo intervento sull’Irpef
Previsto anche un taglio dellāIrpef che calerĆ infatti dal 35% al 33% lāaliquota applicata nella seconda fascia di reddito, quindi quella sopra i 28mila euro. Il massimo beneficio, pari a 440 euro, sarĆ disponibile per i redditi di 50mila euro, ma grazie ai meccanismi di applicazione dell’imposta il vantaggio si estenderĆ anche redditi superiori e fino a un testo massimo di 200.000 euro. Oltre questa cifra, la riduzione verrĆ gradualmente eliminata, sottraendo 440 euro da alcune delle agevolazioni fiscali che il contribuente potrebbe ricevere. In particolare, potrebbero essere ridotte: le detrazioni al 19%, tranne quelle per le spese sanitarie, le donazioni ai partiti politici e gli sconti Irpef sui premi per assicurazioni contro eventi calamitosi.
Flat tax al 15% per straordinari, festivi e notturni
Oltre al taglio dell’Irpef il Governo ha deciso anche anche di includere una misura che detassa i turni straordinari, quelli lavorati durante le giornate festive e i lavori notturni. L’obiettivo sarĆ quindi quello di aumentare i salari dei dipendenti italiani. Si cerca quindi di combattere o arginare la mancanza di crescita dei salari che ormai da tempoĀ caratterizza la situazione economica del nostro Paese.
Nel dettaglio, la detassazione prevede:
- unāimposta sostitutiva dellāIrpef e delle addizionali regionali e comunali, pari al 15%;
- un limite della platea eleggibile per lāimposta sostitutiva a 40.000 euro lordi annui di reddito.
La tassazione al 15%, quindi, sarĆ applicata a: straordinari, turni notturni, lavoro nei giorni festivi, prestazioni rese nel giorno di riposo settimanale, indennitĆ di turno. Inoltre, il beneficio ĆØ limitato ad un massimo di 1500 euro di sconto fiscale per ciascun lavoratore.
Nessuna detassazione della tredicesima
Nel testo finale della bozza della Manovra, non ĆØ stata inclusa la detassazione della tredicesima. La parte di stipendio che i datori di lavoro trattengono ogni mese per poi restituirla a dicembre continuerĆ a essere tassata allo stesso modo della retribuzione ordinaria.
L’idea di esentare la tredicesima da imposte era stata discussa allāinterno della maggioranza prima dellāaccordo finale sulla Manovra. Tuttavia, questa proposta ĆØ stata scartata poichĆ©, secondo alcune stime, avrebbe comportato una perdita per le entrate fiscali dello Stato di circa 15 miliardi di euro. Una cifra che sarebbe risultata insostenibile per una Manovra prudente come quella del 2026, che prevede una riallocazione della spesa limitata a soli 18 miliardi di euro.












