
“La situazione è disastrosa”. Non usa mezzi termini Giosuè Arcoria, presidente di Confagricoltura Catania, nel descrivere le condizioni di molte strade provinciali del territorio etneo, fondamentali per il lavoro quotidiano degli agricoltori. Le vie di collegamento rurali, ormai da decenni prive di manutenzione, si presentano in condizioni critiche, tanto da mettere in difficoltà un intero comparto produttivo.
“Occorre una programmazione, servono progetti concreti e investimenti mirati. Le risposte della Città Metropolitana non sono soddisfacenti”, sottolinea Arcoria.
Tra i casi più emblematici, quello della Strada Provinciale 102/I, in territorio di Sferro (Paternò). Dopo diverse segnalazioni da parte di Confagricoltura e anche del sindaco Nino Naso, la Città Metropolitana ha risposto ricordando che, dal 2017, è in vigore un’ordinanza di divieto di transito per tutti i veicoli, tranne i residenti e i proprietari di fondi. In un tratto del percorso, la strada è addirittura interdetta ai pedoni, con un limite massimo di 20 km/h per i pochi autorizzati al transito. “Apporre divieti o limitazioni non è una soluzione – ribadisce Arcoria –. Chi dice di voler sostenere il mondo agricolo, deve creare le condizioni per permettere agli operatori di raggiungere i propri terreni in sicurezza. Oggi non è così”
In risposta alla pressione ricevuta, l’ente ha chiesto un intervento d’urgenza alla ditta Scmc per il ripristino di un tratto della SP 102/I, senza specificarne l’estensione. Ma nella stessa nota viene ammesso che per il rifacimento completo dell’arteria occorrono ingenti risorse economiche attualmente non disponibili.
La SP 102/I è solo uno dei tanti casi segnalati. Confagricoltura richiama l’attenzione anche sul ponte della SP 69/I in contrada Passo Martino, nel territorio di Catania, anch’esso in stato di abbandono. Le segnalazioni si moltiplicano anche da altri comuni come Biancavilla (Strada Sant’Antonino), Belpasso, Santa Maria di Licodia, Ragalna e di nuovo Paternò.
“In certi casi il problema non è solo il manto stradale dissestato, ma anche la presenza di rifiuti e vegetazione incolta ai margini delle carreggiate”, aggiunge Arcoria. Pur riconoscendo le difficoltà di gestione di un territorio vasto e la presenza di inciviltà diffusa, Confagricoltura sottolinea l’assenza totale di programmazione: “servono progetti pluriennali e risorse da destinare a interventi strutturali, non semplici rattoppi o ordinanze che spostano il problema”
Il comparto agricolo chiede risposte chiare e tempi certi: le strade rurali non sono semplici infrastrutture, ma strumenti di lavoro. Se restano inaccessibili o pericolose, ne risentono la produttività, la sicurezza e la competitività delle imprese agricole locali.
“Il tempo delle promesse è finito. Senza strade, l’agricoltura si ferma”, conclude Arcoria.
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