
Un’ampia operazione di verifica è stata portata a termine dalla Polizia in 38 strutture ricettive della provincia di Catania, con l’obiettivo di accertare il rispetto delle condizioni previste dalle licenze, degli obblighi normativi e delle autorizzazioni amministrative, a garanzia della sicurezza sia degli ospiti che dei lavoratori.
L’intervento, denominato “Turismo Sicuro”, è stato organizzato e svolto dagli agenti dell’ufficio amministrativo della divisione di polizia amministrativa e sociale della Questura di Catania. Gli operatori hanno ispezionato numerosi hotel e strutture simili sul territorio, riscontrando diverse violazioni significative, tanto da comminare sanzioni amministrative per un importo totale di 42.000 euro.
In particolare, nel pieno rispetto del principio di non colpevolezza degli indagati fino a eventuale sentenza definitiva, sono stati denunciati 11 gestori per l’assenza del Certificato di Prevenzione Incendi. Tale documento è indispensabile per attestare il rispetto delle normative antincendio e l’idoneità degli spazi, magazzini, impianti e aree a rischio che contengano o utilizzino materiali infiammabili, il cui coinvolgimento in eventuali incendi potrebbe mettere seriamente in pericolo la vita delle persone presenti.
In uno degli episodi rilevati, il responsabile di una struttura alberghiera situata a Nicolosi è stato deferito all’autorità giudiziaria per non aver comunicato alla Questura le informazioni anagrafiche degli ospiti, come stabilito dalla normativa vigente. Il gestore, infatti, aveva trasmesso i dati di un solo individuo su un gruppo composto da sette ciclisti, con conseguenze sia in termini fiscali che sul piano della sicurezza pubblica.
Ulteriori irregolarità sono state riscontrate in numerose strutture: ben 24 titolari di attività ricettive sono stati sanzionati per violazioni delle disposizioni regolamentari di settore. In particolare, 20 multe hanno riguardato strutture che avevano incrementato il numero di posti letto senza aggiornare la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività), 2 esercizi risultavano sprovvisti della SCIA stessa, uno non aveva comunicato la variazione dell’amministratore, mentre un’altra struttura è stata sanzionata per non aver esposto il codice identificativo nazionale obbligatorio.
L’operazione, nel suo complesso, evidenzia un quadro preoccupante di inosservanze, che mette in luce la necessità di intensificare i controlli per garantire legalità e trasparenza nel settore turistico.
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