È stato il figlio maggiore, un bambino di sette anni, a tentare disperatamente di impedire alla madre di compiere un gesto irreparabile. “Mamma, che stai facendo?”, le avrebbe detto, vedendola afferrare in braccio la sorellina di appena sette mesi. In un momento di distrazione degli altri familiari, la donna ha raggiunto il terrazzo e ha lanciato la neonata nel vuoto. È successo nel centro storico di Misterbianco, nel Catanese, e la piccola è morta poco dopo a causa delle gravi ferite riportate.
Un gesto estremo: fragilità e crisi post partum
Secondo gli inquirenti, all’origine dell’atto ci sarebbe una profonda fragilità psicologica della donna, aggravata da una crisi post partum mai affrontata e che l’aveva portata a un rifiuto della bambina. In casa, al momento della tragedia, c’erano anche il padre dei bambini, la nonna e una zia materna, che fino a quel momento avevano evitato di lasciarla sola con la figlia. La donna avrebbe approfittato di un momento in cui gli altri non stavano prestando attenzione per agire.
Confessione e accuse: l’inchiesta della Procura
L’inchiesta per omicidio volontario aggravato è condotta dalla Procura di Catania, con i magistrati Sebastiano Ardita e Augusto Rio. La donna, arrestata dai carabinieri di Misterbianco e Fontanarossa, ha confessato durante l’interrogatorio di convalida. Il Gip si è riservato la decisione.











