
Anche questa primavera è arrivato il momento di cambiare l’ora: nella notte tra sabato 29 e domenica 30 marzo le lancette dovranno essere spostate un’ora in avanti, passando dalle 2 alle 3. Questo significa che si dormirà un’ora in meno, ma in compenso si potrà godere di un’illuminazione naturale più prolungata nelle ore serali. Il cambio dell’ora segna il ritorno dell’ora legale, che sostituisce l’ora solare in vigore durante i mesi invernali. L’obiettivo principale di questa convenzione è quello di favorire un maggiore risparmio energetico, sfruttando al meglio le ore di luce disponibili e riducendo il consumo di elettricità nelle ore serali.
L’adozione dell’ora legale risale a decenni fa e nasce con l’intento di ottimizzare l’utilizzo della luce solare per ridurre il consumo di energia elettrica. Nei mesi primaverili ed estivi, infatti, il sole sorge molto presto e tramonta più tardi, permettendo di sfruttare al meglio le ore di luce naturale. Questo sistema, applicato in molti paesi del mondo, è stato introdotto per la prima volta in Italia nel 1916, con diverse interruzioni nel corso degli anni, fino alla sua stabilizzazione nel 1966. Attualmente, l’ora legale resta una consuetudine in gran parte dei paesi europei e in numerose altre nazioni.
Da tempo si discute sulla possibilità di eliminare il passaggio dall’ora solare a quella legale, con opinioni contrastanti tra i vari paesi dell’Unione Europea. Alcuni stati, come la Russia e l’Egitto, hanno già deciso di rinunciare a questo sistema, mentre altre nazioni, soprattutto in Africa, non lo hanno mai adottato. Nei paesi nordici dell’UE, dove l’alternanza tra ora solare e ora legale può causare squilibri significativi a causa delle variazioni estreme nelle ore di luce, si è più volte richiesto di abolire il cambio dell’ora. Nonostante le numerose discussioni in sede europea, per il momento il sistema rimane invariato, con l’ora legale che continuerà a entrare in vigore in primavera e l’ora solare che tornerà con l’arrivo della stagione fredda.
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