A seguito del “terremoto” nella politica, nell’ambito dell’operazione “Mercurio” che ha colpito la famiglia Santapaola-Ercolano di Cosa nostra, lunedì scorso è scattato l’arresto per il deputato regionale Giuseppe Castiglione, del Mpa. Le accuse sono di voto di scambio politico-mafioso.
Il deputato ha respinto ogni accusa, sostenendo di essere estraneo ai fatti, difendendosi davanti al gip Anna Maria Cristaldi. Nel corso dell’interrogatorio, durato circa un’ora, alla presenza della pm Raffaella Vinciguerra e del proprio legale, l’avvocato Salvo Pace, Castiglione ha chiarito i suoi rapporti con Domenico Colombo, uno degli indagati, di sua conoscenza solo perché dipendente di AMTS.
Il deputato ha sostenuto di intervenire al quartiere Librino solo per una buca per strada, un aiuola da potare o una piazzetta abbandonata: “Ho verificato e ho sollecitato un intervento per la risistemazione”, ha spiegato Castiglione.
Altra questione è quella riguardante il regolamento sul cimitero approvato in Consiglio comunale quando lui ne era il presidente, poco prima di dimettersi e di candidarsi alle Regionali in Sicilia del 2022. li era stato sollecitato perché, ha detto, c’era il rischio di perdere un finanziamento da un milione di euro. Per questo ha convocato la capigruppo e l’ha poi portata in Aula. “Ho convocato la capigruppo e l’ho portata in Aula. Ma la delibera è stata votata e approvata così com’era, senza variazioni o emendamenti. Non sono intervenuto, che altro potevo fare…”, ha affermato Castiglione.
Il legale del deputato, Salvo Pace, ha annunciato che presenterà ricorso al Tribunale del riesame contro l’ordinanza di custodia cautelare in carcere.













