L’ Università di Catania ha firmato l’adesione alla Rete antiviolenza dell’Area metropolitana di Catania e dei Comuni di Randazzo, Adrano, Paternò, coordinata dall’associazione “Thamaia – onlus”.
Al network fanno già parte la Procura della Repubblica di Catania, l’Arma dei Carabinieri, la Questura di Catania, la Polizia postale e delle comunicazioni, l’Ufficio di servizio sociale per i Minorenni di Catania, la Procura al Tribunale dei Minorenni, le aziende ospedaliere Cannizzaro, Garibaldi, Policlinico-San Marco, Asp Catania, l’Ufficio scolastico provinciale, l’Udepe di Catania, i comuni di Catania, Misterbianco, Motta Sant’Anastasia, Adrano, Paternò e Randazzo, e alcune associazioni, oltre al dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Ateneo.
Si tratta di un ingresso fondamentale e doveroso, ben accolto dalla presidente di “Thamaia”, Anna Agosta: “L’ingresso a pieno titolo dell’Università di Catania rappresenta un nodo fondamentale e ci permetterà di potenziare in maniera strutturale e sistemica le attività, in particolare nell’ambito della prevenzione, dell’informazione e della ricerca”.
Soddisfatto dell’adesione anche il rettore Francesco Priolo: “Tutti dobbiamo fare di più e dobbiamo fare meglio su questo fronte – ha precisato — soprattutto per prevenire il fenomeno all’interno degli ambienti universitari noi stiamo mettendo a frutto il ruolo e le mansioni della Consigliera di fiducia e garantiremo il massimo supporto alla Rete attraverso iniziative di formazione e sensibilizzazione, mettendo a disposizione locali, supportando i percorsi delle donne vittime di violenza con servizi di ricerca, studio, formazione, consulenza”.
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