Segnali di ripresa emergono nei volumi di traffico dei porti della Sicilia orientale, con un rilancio in alcuni settori e una stabilità in altri. Il porto di Catania, in particolare, registra un netto aumento delle navi traghetto commerciali (ro-ro), raggiungendo circa 4 milioni di tonnellate. Questo risultato è in parte attribuibile alla rimessa in esercizio della nuova darsena, che negli anni scorsi aveva subito una parziale interdizione a causa di dissesti strutturali, risolti attraverso interventi di consolidamento.
“Si tratta di significativi indici di vitalità del sistema portuale della Sicilia Orientale“, commenta Francesco Di Sarcina, presidente dell’Autorità di sistema portuale (Adsp) del Mare di Sicilia orientale. “Sono numeri che, se lavoreremo bene, lasciano presagire importanti risultati nei prossimi anni, anche in vista dell’ulteriore piano di riorganizzazione che vedrà la luce nel 2025. Essi ci suggeriscono anche alcune migliorie da apportare, che dovranno tradursi in azioni concrete da mettere in campo senza titubanze, in sinergia con gli operatori portuali“.
Il numero di container (teus) rimane stabile, con 28mila unità contro le 29mila dell’anno scorso, ma si registra un incremento nel contenuto totale, che arriva a 306mila tonnellate rispetto alle 305mila del 2023. Per questo settore si prevede una crescita futura, una volta superata la fase di startup. Durante il 2024, questo traffico è stato trasferito da Catania ad Augusta, dove è in corso la costruzione del Posto di controllo frontaliero (Pcf), insieme a nuovi varchi e altri servizi essenziali per il traffico container.
“I containers, pur nei limiti della ragionevolezza, sono una scommessa a medio-lungo termine“, aggiunge Di Sarcina, “che ci auguriamo possa scontare il meno possibile gli effetti, pur presenti, della crisi di Suez e dello spostamento del terminal etneo al porto megarese“.
Per quanto riguarda le crociere, si registra una leggera flessione rispetto al boom del 2023, che però non preoccupa la presidenza dell’Adsp. L’exploit dello scorso anno era difficile da replicare nel 2024, ma si prevede un ulteriore aumento delle crociere a Catania solo dopo la realizzazione di specifici interventi pianificati. In ogni caso, per l’autorità portuale, il crocierismo rappresenta al momento un obiettivo secondario in termini di scadenze.
Infine, si segnala un lieve calo nei traffici petroliferi, con una perdita di 400mila tonnellate rispetto al 2023, per un totale di 11 milioni di tonnellate da gennaio a giugno. Tuttavia, la diminuzione è inferiore al previsto, considerando gli effetti della guerra in Ucraina e della crisi in Medio Oriente.
“In questo caso, l’andamento del mercato è sostanzialmente indipendente dalle politiche dell’autorità portuale“, conclude Di Sarcina. “In tal senso, stiamo puntando a potenziare i volumi degli altri comparti, quelli sui quali è possibile agire con azioni di sviluppo direttamente attuabili dall’ente. Anche se siamo consapevoli che, nel giusto tempo, anche nel settore petrolifero i numeri torneranno regolari“.
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