Le elezioni europee dell'8 e 9 giugno rappresentano uno snodo cruciale per chi ha a cuore temi come ambiente, pace e uguaglianza di genere, giovani su tutti. Una guida con ragioni e strumenti per un voto consapevole.
Sabato 8 e domenica 9 giugno i cittadini italiani saranno chiamati a votare per le elezioni europee 2024. Si tratta di uno degli appuntamenti elettorali più importanti dell’anno. In gioco ci sono temi cruciali come l’ambiente, le politiche sociali e lo stato di diritto, con il serio rischio che il prossimo Parlamento europeo faccia passi indietro rispetto ai progressi degli ultimi anni.
Eppure, sempre meno italiani votano alle elezioni europee. All’ultima tornata, nel 2019, in Italia hanno votato il 54.50% degli aventi diritto, dato inferiore al 57.22% del 2014 e distante anni luce dall’85.65% del 1979, anno delle prime elezioni europee. Tra i vari fattori, a questo calo contribuisce anche la narrazione di una parte della politica italiana, che da anni oppone la politica nazionale a quella europea, con quest’ultima nel ruolo del “cattivo”. Tra i grandi Paesi UE, l’Italia è l’unico in cui i votanti tra le ultime due tornate europee sono diminuiti. Crescono invece in quasi tutti gli altri, tra cui Germania, Francia, Spagna, e Polonia.
In questi mesi, a partire dal lancio della campagna “Usa il tuo voto” del Parlamento europeo, decine di attiviste, attivisti e ONG hanno lanciato campagne di sensibilizzazione al voto. Se il messaggio del Parlamento europeo si limita a ricordare l’importanza del voto per proteggere la democrazia, in molti non hanno esitato a prendere posizioni più o meno nette.
Tra le campagne più impegnate in Italia c’è quella di “Fermiamoli col voto”, a cui hanno aderito finora oltre 25mila persone e associazioni nazionali come Arci. La campagna si schiera apertamente contro il governo attuale e la crescita dell’estrema destra in Europa. “È un’onda nera che censura giornalisti e artisti – si legge sul sito della campagna –, che pesta e arresta giovani attivisti che manifestano pacificamente, che vuole ostacolare l’accesso al diritto all’aborto e non fa niente per combattere la violenza sulle donne, che investe nel fossile mentre l’Emilia sprofonda sott’acqua e la Sicilia soffoca per la siccità. È un’onda nera che minaccia l’intera Europa. Tocca a noi fermarli. L’8 e il 9 Giugno si vota per le Elezioni Europee, che saranno determinanti per il clima, la giustizia e la pace nel continente. Non possiamo permettere che le forze antidemocratiche traggano vantaggio dall’astensionismo di chi ha a cuore questi valori”.
Infine, spicca per originalità la campagna dei verdi europei, che in una serie di video declina la frase “Non lasceresti che altri decidano per te” in diverse situazioni di vita quotidiana: dalla scelta della musica da ascoltare in casa ai profili con cui fare match su Tinder.
Nonostante la disaffezione al voto, il peso dell’Italia alle europee conta molto. Il nostro Paese elegge 76 eurodeputati, dietro solo a Germania e Francia, che eleggono rispettivamente 96 e 81 rappresentanti.
Dei 76 seggi spettanti all’Italia, secondo gli ultimi sondaggi la maggior parte potrebbe venir assegnata al partito della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia, seguita da PD e Movimento 5 Stelle. A livello europeo, FdI fa parte del partito European Conservatives and Reformists (ECR), assieme ad altri partiti di destra come VOX in Spagna o PiS in Polonia. Nell’ultima legislatura, ECR ha fatto parte dell’opposizione, così come il partito europeo di cui è membro la Lega, Identity and Democracy (ID). Di ID fanno parte anche il Rassemblement National in Francia e, fino a poco tempo fa, Alternative für Deutschland in Germania, espulso dopo che il suo candidato di punta, Maximilian Krah, non ha condannato il passato delle forze speciali naziste SS.
Il PD fa parte dei socialisti europei (PES), mentre il M5S non è iscritto ad alcun partito o gruppo europeo al momento. Completano il quadro Forza Italia, all’interno dell’European People’s Party, di centro-destra, l’Alleanza Verdi-Sinistra, ascrivibile ai Verdi Europei e alla Sinistra Europea, e Stati Uniti d’Europa e Azione nel partito liberale ALDE, che all’interno del parlamento europeo confluisce nel gruppo Renew Europe.
Le proiezioni indicano che le formazioni di destra ed estrema destra aumenteranno il loro numero di seggi, ma è ancora presto per dire se faranno parte della maggioranza nel prossimo Parlamento europeo. Se lo facessero, tuttavia, misure fondamentali come il raggiungimento degli obiettivi fissati dall’European Green Deal potrebbero passare in secondo piano. Senza contare i passi indietro su diritti delle donne e della comunità LGBTQ+, già visibili nei Paesi dove la destra è al governo, Italia inclusa. Per questo, in vista delle elezioni europee dell’8 e 9 giugno è fondamentale domandarsi come si posizionano i principali partiti europei e italiani rispetto a temi prioritari per i giovani, come ambiente, pace e uguaglianza.
Sono decine i video e gli strumenti informativi a tema elezioni europee 2024. Tra quelli più recenti e completi si segnalano i reel dell’influencer e scrittrice Flavia Carlini (@flavia.carlini), che su Instagram ha sintetizzato in video di pochi minuti i programmi di tutti i principali partiti italiani al voto.
Parte da una domanda, invece, Claudia Fauzia (@la.malafimmina): “Noi gente femminista con una certa propensione per l’attivismo geografico, con a cuore la giustizia sociale ed economica, chi dovremmo votare?”
La risposta sta in un video disponibile sul suo canale YouTube, in cui analizza il programma dei maggiori partiti italiani alle elezioni europee 2024 sulla base di tre priorità: pace, ecologia e diritti civili. Il video si chiude con la considerazione che nessun partito italiano alle europee ha tenuto conto delle periferie e delle disomogeneità territoriali nel loro programma. Una lacuna – sostiene Claudia Fauzia – che causa astensionismo e genera sfiducia nelle istituzioni, europee e non.
Per una panoramica che supera la prospettiva nazionale, The Good Lobby in queste settimane ha realizzato un’analisi tematica del posizionamento dei partiti europei sulla base dei loro programmi elettorali. Tra i temi confrontati finora ci sono salute pubblica, uguaglianza di genere e giovani.
Infine, un ulteriore strumento utile è il sito “EU and I”, che invita gli utenti a reagire a 30 dichiarazioni che coprono una vasta gamma di questioni rilevanti nella politica europea. I risultati mostrano quali partiti sono più vicini alle proprie preferenze, sia nel paese selezionato che in tutta Europa.
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