Quarant’anni fa veniva ucciso il giornalista Pippo Fava, collaboratore di numerose testate nazionali come i settimanali Tempo e Domenica del Corriere, assassinato la sera del 5 gennaio 1984 fu ucciso nei pressi del Teatro Stabile di Catania, dove era andato a riprendere la nipotina che frequentava un corso di recitazione teatrale. Due sicari mafiosi gli spararono alle spalle. Il giornalista aveva appena lasciato la redazione da lui fondata e diretto: I Siciliani. Non solo giornalista di forte impegno civile, Fava era anche scrittore, saggista, drammaturgo.
Aveva 59 anni e da tempo era impegnato a rivelare i rapporti tra Cosa nostra e i poteri politici ed economici nella sua città, una Catania dove ancora tutti negavano apertamente che la mafia fosse presente, in piena attività criminale ed economica, in stretto collegamento con Cosa Nostra di Palermo.
Nel giorno dell’anniversario dell’omicidio del giornalista, a Catania il 5 Gennaio 2024, la Fondazione Giuseppe Fava promuove alle ore 17 il tradizionale presidio sotto la lapide in via Giuseppe Fava, appuntamento che si rinnova dopo due anni di interruzione a causa dell’emergenza Covid-19.
Mentre alle 18 al Centro culture contemporanee Zo, in piazzale Rocco Chinnici, si terrà il dibattito “Fare (non solo) memoria”, moderato da Luisa Santangelo. Durante questo evento verrà consegnato a Francesco La Licata il Premio nazionale di giornalismo “Giuseppe Fava – Niente altro che la verità. Scritture e immagini contro le mafie”.