Una rinascita “sotto le meccaniche celesti” di Franco Battiato. È stato questo il “motto” dell’inaugurazione di ieri sera del Teatro dell’area archeologica di Santa Venera al Pozzo, Aci Catena, con la citazione tratta dal brano “Segnali di Vita” del Maestro. E l’atmosfera di ieri sera al teatro, assoluto protagonista della serata e che ha fatto da sfondo al tributo, è stata perfettamente analoga a queste meccaniche di cui parla Franco Battiato, in una serata magica e limpida anche dal punto di vista meteorologico, con le stelle ben visibili. E gli spettatori presenti hanno potuto godere di un buon effetto di catarsi, il primo di tanti, per celebrare il “risveglio” di un teatro, un nuovo inizio e nuovi respiri per la suggestiva area archeologica di Santa Venera al Pozzo.
Tappa acese, dunque, per il Festival Lirico dei Teatri di Pietra, con l’interpretazione in una chiave acustica singolare dalle risonanze che fanno eco alla classica, al popolare e al pop, dei brani di Battiato, eseguiti dal Coro Lirico Siciliano, guidato da Francesco Costa.
Chi è il Coro Lirico Siciliano
Un’ eccellenza per l’Isola, con un curriculum di tutto rispetto e importanti riconoscimenti, come l’Oscar della Lirica 2016. Il Coro Lirico Siciliano, dalla sua nascita nel 2008, ha calcato alcuni tra i palchi teatrali più importanti d’Italia, come il Teatro Alla Scala di Milano, il Teatro “Vincenzo Bellini” di Catania, il Teatro Regio di Parma, il Teatro Carlo Felice di Genova, il Teatro dell’Opera di Roma e il Teatro Regio di Torino.
Si è, inoltre, esibito con figure di spicco del panorama lirico musicale. Tra queste spiccano il tenore pop Andrea Bocelli e José Carreras.
È organizzatore del Festival dei Teatri di Pietra, quest’anno alla sua XVIII edizione. “Un progetto dedicato a Battiato di cui andiamo tantissimo fieri, iniziato dal Teatro Greco di Tindari. Non si tratta di cover ma di una vera e propria contaminazione di pop e lirica“, queste le parole di Francesco Costa.
La scaletta della serata
Iniziano le danze. Il Coro Lirico Siciliano sale sul palco del Teatro di Pietra. Un cenno, uno sguardo tra i componenti e Francesco Costa, e si può cominciare ad omaggiare il Maestro Battiato. Il primo brano eseguito è “L’ Era del Cinghiale Bianco”, cantato con la partecipazione speciale di Rita Botto, autentica voce mediterranea. Una buona dose di energia, per rompere il ghiaccio, prima di immergersi in profondità, tra le note più profonde e la retrospettiva trasmessa da Franco Battiato.
Ma prima di andare avanti, ha preso la parola Francesco Costa, per dare il benvenuto in questa location che, finalmente, respirerà d’arte, storia, musica e mito, dopo aver respirato fumo e cenere, dopo l’incendio di luglio che ha interessato il territorio acese. “Benvenuti in questo nuovo teatro che è stato ridonato alla comunità, nel segno di Battiato — ha detto Costa —. Sarà un viaggio nell’universo poetico e musicale di Battiato, nella sua intima spiritualità”. Non solo Battiato. La serata ha dato spazio anche ad un omaggio ad un’ altra figura siciliana, mai dimenticata. “Ci sarà anche un omaggio, in prima assoluta, a Giuni Russo“.
Ed ecco che ci si comincia ad immergere, pian piano, nell’universo di Battiato, con il brano “Prospettiva Nevski”, seguito da “Strade Parallele” di Giuni Russo.
“La Sicilia questa sera ha vinto perché ha aperto un teatro, e quando si apre un teatro significa che è segno di cultura, civiltà ed economia“. Sono state le parole di Francesco Costa prima di passare al brano successivo “Bandiera Bianca”, cogliendo l’occasione anche per ringraziare il sindaco di Aci Catena, Margherita Ferro, e il direttore del parco archeologico Angelo D’Urso. A sostituire Rita Botto, sulle note di “Bandiera Bianca”, Sonia Addario.
Si prosegue, poi, con “L’ Ombra della Luce”, pezzi più toccanti come “L’ Animale”, “Povera Patria”, “Testamento” e “Segnali di Vita”.
La musica, poi, si ferma, o meglio, si limita solo ad un pianoforte, per accompagnare le parole della poetessa Maria Grazia Falsone, con una poesia dedicata a Franco Battiato. Sono “mondi fluttuanti”, quelli di Battiato, descritti dalla poetessa, “eterni versi” e “note di petali bianchi incandescenti”. Sono tra i versi più significativi di questo componimento, uno dei momenti più salienti della serata.
Si va, poi, verso la chiusura, con un poker di energia ed emozioni, da “Voglio Vederti Danzare” a “Cuccurucucù”, dalla attesissima “La Cura” per finire con “Centro di Gravità Permanente”.
Una rinascita
Prima di concludere, Francesco Costa ha invitato sul palco gli artefici di questa rinascita del Teatro di Pietra di Santa Venera al Pozzo, il sindaco di Aci Catena, Margherita Ferro, e il direttore del parco, Angelo D’Urso.
“Grazie di essere in questo bellissimo teatro nel comune di Aci Catena — ha dichiarato Margherita Ferro —. Questo è un luogo magico, qui nasce il mito. Inaugurare questo teatro vuol dire gioia e rinascita, insieme abbiamo vinto una scommessa“.
Sulla stessa scia di Margherita Ferro, il direttore D’Urso: “Mi associo ai ringraziamenti, non è stato assolutamente facile ma abbiamo vinto e siamo veramente contenti di essere qua insieme a questo straordinario coro lirico. Finalmente questa “Bandiera Bianca” sventola su Santa Venera al Pozzo“.
E il pubblico sogna già la fruizione completa di questo luogo e di questo teatro che, in futuro, potrà ospitare concerti e opere teatrali.
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