Il 14 giugno si celebra la Giornata Mondiale del donatore di sangue. Tale data ricorre poiché è il giorno di nascita di Karl Landsteiner, uomo che scoprì i gruppi sanguigni e co-scopritore del fattore Rh. Istituita nel 2005 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, nasce per sensibilizzare sull’importanza che i donatori di sangue, volontari, periodici, non retribuiti, rivestono per coloro che necessitano di trasfusioni sicure.
A tal proposito abbiamo deciso di parlare con Matteo D’Agostino dell’Avis Catania a proposito delle donazioni di sangue e dei loro donatori.
Decidere di donare il sangue è un vero e proprio gesto che può salvare milioni di vite. Ma, qual è l’identikit del donatore? Che età media hanno le persone che scelgono di donare il proprio sangue e sono maggiormente uomini o donne?
“Non c’è una vera e propria tipologia di persona che è donatore di sangue. Sicuramente il filo che lega tutti i donatori è quello della generosità e della solidarietà. Se guardiamo invece le statistiche purtroppo a Catania, così come in tutta l’Italia, l’età media dei donatori è salita dai 30/35 di venti anni fa ai 40/45 anni di oggi. In termini assoluti il numero di donatori uomini è di gran lunga più alto delle donne, non per motivi di disponibilità ma esclusivamente per motivazioni legate alla fisiologia della donna, soprattutto in età fertile, che non consente prima di tutto di donare con la stessa frequenza e, purtroppo, rende difficile per molte donne donare il sangue poiché, non disponendo delle stesse riserve di ferro, metterebbero a rischio la propria salute e quindi vengono escluse”.
Nell’ultimo periodo è aumentata la consapevolezza di donare il sangue rispetto al passato?
“Cerchiamo costantemente di sensibilizzare soprattutto i giovani, a questo gesto così importante. C’è ancora tanto da fare e ne è l’esempio il fatto che non riusciamo a raggiungere l’autosufficienza in un territorio come quello di Catania, dove purtroppo, il numero di persone che dona è ancora troppo basso”.
In pieno Covid si poteva donare ugualmente e adesso come vi comportate in maniera di misure di prevenzione?
“Fortunatamente sono decadute anche le ultime norme che obbligavano i nostri donatori a indossare la mascherina e siamo tornati completamente alla normalità”.
Chi sono le persone “escluse” dalle donazioni di sangue?
“Purtroppo vi sono tante persone che vengono escluse, per motivi di età, di peso, di anamnesi o di altre patologie in corso. Verrebbe difficile elencare qui tutte le cause di esclusione. Tuttavia, https://www.aviscatania.it/chi-puo-donare/, a questo link è possibile leggere le principali caratteristiche. In quest’altro invece, https://www.aviscatania.it/faq/, è possibile leggere le risposte alle domande più frequenti, per altre informazioni specifiche consigliamo di scriverci una mail o un messaggio a cui risponderemo volentieri con il supporto di un nostro medico”.
Cosa vorrebbe dire lei in merito al donare il proprio sangue e che appello lancia a tutta la popolazione?
“Donare il sangue significa donare una vita per tutte quelle persone che costantemente, ogni giorno, necessitano di trasfusioni. Non pensiamo che per quanto una cosa non ci riguarda personalmente, non è importante. Dai malati oncologici, alle partorienti, agli interventi, ai talassemici, ogni giorno c’è bisogno di sangue. Donate il sangue perché fa bene a Voi donatori, permettendovi di essere sempre controllati dal punto di vista medico, e soprattutto siate consapevoli, che con un gesto che dura 5/10 minuti permettete a chi ne ha bisogno di continuare a vivere”.