Con l’arrivo dell’estate si torna a parlare del West Nile, il virus che in italiano è chiamato “Malattia del Nilo Occidentale” o, più comunemente, “virus delle zanzare”. Infatti, secondo quanto riportato nell’ultimo bollettino dell’Istituo Superiore di Sanità , il West Nile è arrivato in anticipo in Italia rispetto agli standard.
La situazione a Catania
Nello specifico, a finire nel mirino è la provincia di Catania, insieme a quella di Varese, zone nelle quali sono state confermate le positività in un pool di zanzare e in alcuni uccelli. Ciò significa che, al momento, il contagio starebbe avvenendo solo tra animali e non tra gli esseri umani.
A risaltare, e a destare preoccupazione in merito ad un contagio sulla popolazione umana, è sicuramente l’anticipazione dei tempi. Infatti, se normalmente si hanno evidenze del virus a partire dal mese di giugno, per l’anno 2023, i casi di Catania e Varese sono stati segnalati a maggio, rispettivamente giorno 4 e 8. Per quanto riguarda la provincia di Catania, come anticipato, i casi di West Nile sono stati confermati dal CESME (Centro Studi Malattie Esotiche dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise “Giuseppe Caporale”) in un pool di zanzare, con riferimento al ceppo virale che rientra nel Lineage 1.
West Nile: i contagi in Sicilia
L’anticipo sui tempi è evidente se si pensa che il probabile primo caso segnalato l’anno scorso in Sicilia è stato a settembre. In particolare, si trattava di un anziano di 73 anni che è stato ricoverato in gravi condizioni a Trapani, con difficoltà di respirazione e tetraparesi. Purtroppo, per l’uomo non ci fu nulla da fare e morì qualche settimana dopo a causa delle conseguenze che ha avuto il contagio sulla sua salute.













