Giornata, quella di ieri, di intensa attività per il vulcano Etna, con una nuova eruzione. A partire dalle ore 15 circa di ieri, giovedì 18 maggio, è stato possibile osservare l’attività esplosiva al cratere Bocca Nuova. L’ esplosione non ha causato emissioni di cenere, garantendo, così, il regolare funzionamento dell’aeroporto di Catania.
Secondo quanto riportato dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) attraverso la propria pagina Facebook, l’attività è terminata: “Non sussistendo più le condizioni di sciame sismico tale fenomenologia può considerarsi conclusa. Dopo tutta l’eccitazione smisurata di oggi, in serata l’Etna torna agli scenari già accennati negli ultimi giorni”. La Bocca Nuova risulta, quindi, quasi del tutto spenta e ora l’attenzione si sposta sul cratere di Sud-Est che si mostra con la sua bocca orientale incandescente.
Durante la riunione di ieri tra i centri di competenza e il Dipartimento della Protezione Civile della Regione Siciliana, il Dipartimento della Protezione Civile ha disposto, per il vulcano Etna, il passaggio di livello di allerta da verde, che corrisponde ad attività eruttiva assente o molto bassa, al livello giallo, attività eruttiva da bassa a media, valutazioni prese secondo i criteri di pericolosità resi disponibili dai centri di competenza che per l’Etna sono l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (osservatorio etneo e sezione di Palermo) e il Consiglio nazionale delle ricerche-Istituto per il rilevamento elettromagnetico dell’ambiente. Nel corso della giornata di ieri, l’allerta si è perfino colorata di rosso per poi scalare al livello arancione. Gli esperti del dipartimento precisano, tuttavia, che i passaggi di livello di allerta possono non avvenire necessariamente in modo sequenziale, essendo sempre possibili variazioni repentine o improvvise dell’attività, anche del tutto impreviste.