Classe 1938, Maria Edda Cavuoto discute una tesi in Diritto Ecclesiastico, “La libertà di coscienza” e all’età di 84 anni diventa dottoressa in legge presso l’Università degli studi di Napoli Federico II, accompagnata dalla figlia, dal genero e dalla nipote.
La relatrice che ha seguito la neolaureata, la professoressa Maria D’Arienzo ha espresso il suo entusiasmo per il lavoro svolto. “Accompagnarla nel percorso di tesi – ha raccontato la docente – è stato stimolante e arricchente dal punto di vista professionale e umano. Per noi della cattedra è stata un dono perché ha portato energia positiva, confermando che l’università è un luogo di cultura e di confronto e non soltanto di formazione per la professionalizzazione”
Il focus della tesi è il concetto di coscienza esaminato attraverso la sua evoluzione all’interno del pensiero filosofico e delle neuroscienze.
Maria Edda ha già conseguito un titolo di laurea, prima di questo, in Lettere, ma la laurea in Giurisprudenza è il coronamento di un sogno, perché già da ragazza avrebbe voluto intraprendere tale percorso, ma i tempi di allora non le permisero di farlo.