Era la notte tra il 27 e il 28 novembre scorsi: nella Valle del Leone, depressione situata a circa 2.900 metri d’altezza sulla sommità dell’Etna, si sono aperte delle bocche effusive che hanno generato una piccola eruzione. La colata, tuttavia, non ha affatto avuto breve vita: ad oggi, quasi un mese dopo, infatti, essa continua a venire alimentata e ad avanzare, sebbene non desti alcun allarme.
Il vulcano attivo più alto d’Europa, dunque, prosegue la sua attività incessante: secondo le ultime notizie diffuse dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, tramite l’Osservatorio Etneo presente a Catania, la colata generatasi il mese scorso ha ora superato la Valle del Leone, situandosi a circa 2.600 metri d’altezza; col suo chilometro di lunghezza, si dirige ora verso la Valle del Bove.
Nonostante questa fase eruttiva prolungata da parte del vulcano attivo più alto d’Europa, i rischi legati all’attività aeroportuale dello scalo etneo, l’Aeroporto “Vincenzo Bellini” di Catania, sono attualmente azzerati: la colata, infatti, resta sempre e comunque confinata nella zona sommitale, non creando problemi ai fini del decollo, dell’avvicinamento allo scalo, e dell’atterraggio degli aeromobili in arrivo e in partenza.