Dopo il confronto a Bruxelles tra le associazioni dei consumatori, che la Meloni ha definito delle “semplici interlocuzioni“, è arrivata una novità per quanto concerne il POS ed i pagamenti, è stato alzato il tetto dei pagamenti elettronici da 30 a 60 euro che ha portato varie proteste.
Già nella bozza iniziale del 2023 il governo aveva previsto la soglia del POS a 30 euro, ma già da questa prima formulazione i vari: esercenti, negozianti, ambulanti, artigiani e liberi professionisti, non stati più obbligati ad accettare i vari tipi di pagamenti elettronici per acquisti di beni e serivizi sotto i 30 euro. Invece nella Legge di bilancio arrivata in Parlamento e firmata da Mattarella la soglia del POS passando dai 30 ai 60 euro.
Novità POS: ecco chi dovrà pagare le sanzioni
Il governo Meloni dunque ha stabilito che non esiste l’obbligo accettare carte e bancomat sotto i 60 euro, dando così un via libera verso l’evasione fiscale, si applicheranno delle sanzioni in caso di: mancata accettazione dei soggetti che effettuano delle attività di vendita dei prodotti e servizi, artigianali e professionali di importo superiore ai 60 euro.
La reazione è arrivata dalle associazioni dei consumatori: “Sul Pos assistiamo a uno schiaffo del governo ai consumatori che cancella in un solo colpo otto anni di battaglie in favore degli utenti, che aveva portato lo scorso giugno all’introduzione di sanzioni verso gli esercenti che rifiutavano ai clienti i pagamenti elettronici” – sottolinea Carlo Rienzi, Presidente del Codacons.
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Cosa cambia per i negozianti
Per tutti i negozianti e gli esercitanti è obbligatorio avere il POS, infatti tutti i soggetti che hanno un’attività di beni o servizi, quindi anche liberi professionisti, psicologi, devono dotarsi di un lettore di carte di credito e bancomat per eseguire i pagamenti elettronici.